Dopo tre settimane di vita in camper il ritorno alla vita di tutti i giorni riserva delle piacevoli riscoperte: quella dello spazio - a tavola, a letto, sul divano hai tutto lo spazio che vuoi, come pure in cucina, nel frigo.. - quella del bagno privato, non condiviso, delle docce con acqua calda illimitata, il wifi veloce e affidabile di casa.
L’altra faccia della medaglia è il ritorno alla vita di tutti i giorni con lo stress che da oggi riprende ad accumularsi, giorno dopo giorno.
Prima ancora c’è da svuotare il camper, pulirlo, risistemare tutto.
Roba da pentirsi di essere partiti? Niente affatto! Le vacanze in famiglia sono una esperienza meravigliosa, una grande occasione di team building, di scoperta condivisa di luoghi e culture diverse; il viaggio ti costringe a metterti in discussione, a confrontarti con situazioni nuove, meno “protette” di quelle domestiche: condividere questa esperienza unisce e fa crescere.
Se dovessi ritornare in Sicilia in camper domani, anzitutto non porterei le biciclette. La Sicilia non è un posto per ciclisti, almeno per ora. Non esistono praticamente piste ciclabili e le strade, spesso totalmente prive di illuminazione, sono pericolosissime: una giungla nella quale i padroni sono gli automobilisti e se decidi di frequentarle da pedone o ciclista lo fai a tuo rischio.
Poi ..ci andrei in giugno o, forse ancora meglio in settembre. Già lo sapevo che in agosto avremmo trovato le località sovraffollate e devo dire che tutto sommato non abbiamo mai trovato situazioni invivibili ma la possibilità di godere della solitudine in certi paesaggi (penso ad esempio alla Scala dei Turchi) credo sia impagabile.
Eviterei i campeggi: mi sono trovato molto meglio nelle aree di sosta che sono frequenti (tranne che nella Sicilia occidentale) e spesso curate, ben tenute. Sarebbe bello fare campeggio libero: ho avuto l’impressione che sia tollerato quasi ovunque; questa volta avevamo l’esigenza dell’allaccio all’elettricità per poter usare il climatizzatore ma a settembre…
Tornerei a Palermo dove sosterei più a lungo per addentrarmi meglio nella città e nei suoi quartieri e mi piacerebbe incontrare la gente che li vive.
Andrei a Milo a cercare Franco Battiato a cui vorrei chiedere se si ricorda di quella sera di settembre di molti anni a fa a Giavera del Montello e di raccontarmi la Sicilia. E all’oasi di Vendicari, che quest’estate non abbiamo visitato come pure, senz’altro, a San Vito lo Capo e alla Riserva dello Zingaro.
Vorrei vedere una tragedia greca a Siracusa o a Taormina o a Segesta (nell’ordine).
E mangiare un cannolo al giorno, uno da Caupona a Trapani dopo una cena di pesce.