lunedì 20 agosto 2012
Rieccoci a casa, accolti dall'afa che avevamo lasciato e dagli impegni incombenti della ripresa lavorativa.
Per fortuna le vacanze ritemprano, caricano di buone intenzioni e propositi... Vediamo quanto dura.
Ritorniamo da quindici giorni trascorsi fuori dal nostro Paese con la sensazione di essere tremendamente in ritardo: sembra che l'Italia sia un Paese avvitato su sé stesso, tutto concentrato a "guardarsi l'ombelico", senza alcuna prospettiva e idea.
Per carità: due settimane in Spagna non sono sufficienti per avere un'idea concreta e complessiva della realtà dei luoghi che si visitano (da turisti). Abbiamo però attraversato un Paese con infrastrutture invidiabili (strade, parchi pubblici, piscine, centri commerciali...). Tutt'altro che depresso (a dispetto della crisi che lì, sembrerebbe, è più grave che da noi): la gente è in strada, condivide il tempo e gli spazi, ha interesse a conoscere chi viene da fuori...
Iniziamo col trasformare i monumenti e gli edifici storici di cui abbonda l'Italia in paradores, favoriamo la creazione di campeggi e di infrastrutture turistiche low cost nello splendido territorio che ci circonda... usciamo per strada e apriamoci agli altri: sono sicuro che la fine della crisi-depressione sarà più vicina.
Alla prossima!
Stefano
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