mercoledì 15 agosto 2012
Oltre Finisterre, perlomeno via terra, non si va (si potrebbe, invece, e verrebbe da navigare attraverso l'oceano che qui si apre a perdita d'occhio...).
Abbiamo perciò voltato il camper e iniziato il viaggio di ritorno (che con un v.r. – lo ricordavo in uno dei primi post – non è solo lo spostamento dal luogo di vacanza a casa ma, programmando le tappe e le soste, è ancora vacanza, fino all'ultimo chilometro!).
Questa notte sostiamo a Tapìa de Casariego, una località asturiana sul Mar Cantabrico con una bellissima baia, meta di villeggiatura di molte famiglie spagnole e, sembrerebbe, di surfisti.
Parcheggio gratuito, riservato ai camper con vista sul mare.
Alcune considerazioni dopo due settimane di turismo itinerante.
Primo. Spostandoci da una località all'altra abbiamo ovviamente incrociato molti altri camper, alcuni nuovissimi e superaccessoriati, altri meno (a volte addirittura mezzi d'epoca). Ebbene osservando gli equipaggi, abbiamo notato che, solitamente, i v.r. moderni e più lussuosi, spesso anche i più ingombranti (come i motorhome), sono “abitati” da persone di mezza età, quasi sempre coppie (probabilmente) di sposi... mentre i mezzi più piccoli e datati sono utilizzati da giovani e famiglie con bambini. Con quello che costano i camper non c'è da stupirsi: l'equazione resta però curiosa.
Seconda considerazione. Dovendo scegliere tra l'Italia e la Spagna per un viaggio in camper, ci sono mille motivi per preferire la Spagna. Le strade sono fantastiche: scorrevoli, ottimamente tenute, le autostrade quasi tutte gratuite. Il gasolio costa molto meno che in Italia (quasi 50 cent./litro in meno!). Il campeggio libero è assolutamente tollerato – abbiamo sostato gratuitamente in posti incantevoli, in altissima stagione – e non esistono tutti gli ostacoli alla sosta dei v.r. ormai comuni nel nostro Paese. La gente è in genere simpatica, cordiale e sempre molto ospitale... Se devo annotare anche qualche nota negativa, segnalerei soltanto che sono ancora poche le aree di carico/scarico per i camper. E che rispetto al 2001, ho trovato molto più costoso mangiare fuori (il menu del dia che costava l'equivalente di 5.000/10.000 lire, viene ora dai 10 ai 15 euro).
Considerato che qualcosa di simile – almeno per il costo dei carburanti e, in parte, per la possibilità di campeggio libero – potrebbe dirsi per la Francia, ho l'impressione che, ancora una volta, in Italia stiamo sprecando risorse e opportunità...
Stefano
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento