lunedì 20 agosto 2012

Rieccoci a casa, accolti dall'afa che avevamo lasciato e dagli impegni incombenti della ripresa lavorativa. Per fortuna le vacanze ritemprano, caricano di buone intenzioni e propositi... Vediamo quanto dura. Ritorniamo da quindici giorni trascorsi fuori dal nostro Paese con la sensazione di essere tremendamente in ritardo: sembra che l'Italia sia un Paese avvitato su sé stesso, tutto concentrato a "guardarsi l'ombelico", senza alcuna prospettiva e idea. Per carità: due settimane in Spagna non sono sufficienti per avere un'idea concreta e complessiva della realtà dei luoghi che si visitano (da turisti). Abbiamo però attraversato un Paese con infrastrutture invidiabili (strade, parchi pubblici, piscine, centri commerciali...). Tutt'altro che depresso (a dispetto della crisi che lì, sembrerebbe, è più grave che da noi): la gente è in strada, condivide il tempo e gli spazi, ha interesse a conoscere chi viene da fuori... Iniziamo col trasformare i monumenti e gli edifici storici di cui abbonda l'Italia in paradores, favoriamo la creazione di campeggi e di infrastrutture turistiche low cost nello splendido territorio che ci circonda... usciamo per strada e apriamoci agli altri: sono sicuro che la fine della crisi-depressione sarà più vicina. Alla prossima! Stefano

sabato 18 agosto 2012

Sulla via del ritorno. Abbiamo lasciato Pamplona e la torrida Navarra questa mattina verso le 11. Percorrendo a ritroso il Cammino di Santiago, abbiamo raggiunto prima Roncisvalle, poi Saint Jean Pied de Port, paesino pirenaico (in terra francese) punto di partenza del pellegrinaggio per molti dei pellegrini che si incontrano sulle strade che portano a Santiago. Pausa pranzo in campagna col camper infilato in mezzo a un campo e le antenne dritte per vedere se arrivava il contadino infuriato... Poi abbiamo macinato 6 ore di autostrada e siamo ora a Montpellier. L'idea originariamente era di pernottare a Carcassone ma abbiamo poi preferito guadagnare qualche chilometro in più: la strada fino a casa è ancora lunga. ¡Hasta luego España! torneremo sicuramente! Stefano e Giacomo
Pamplona è meno bella di altre città che abbiamo visitato durante questo viaggio. Ha però un suo fascino: è stracolma di gente che vive la città affollando le vie e i locali del centro storico. Il punto di ritrovo sono le strade stesse lungo le quali è normale vedere seduti per terra gruppi di giovani (ce ne sono moltissimi, forse anche per via dell'università) che chiacchierano con una birra in mano. Ovunque, alle finestre e sui muri, scritte e simboli dei gruppi autonomisti baschi: si respira un clima "antagonista" e comunque di impegno politico diffuso. Per arrivare in città dal campeggio abbiamo percorso 12 km di pista ciclabile che corre attraverso un bellissimo parco fluviale attrezzato con aree pic nic, intervallato da parchi giochi e piscine. Qualcosa di già visto in Inghilterra o in Alto Adige... Ecco, in questo il centro di Pamplona, meno elegante (e commerciale) di quello di Burgos, un po' contrasta con la periferia verde e ordinata e con i dintorni che abbiamo visto. E' stata la terza biciclettata degna di nota del nostro viaggio: la prima era stata quella da Mandelieu La Napoule a Cannes, memorabile per il traffico dell'ora di punta all'andata, attraverso il quale avevamo dovuto zigzagare facendo attenzione a non venire investiti dalle auto che ci sorpassavano nei tratti privi di pista ciclabile. La seconda quella a Santiago: dal campeggio sul Monte del Gozo alla Cattedrale di San Giacomo, terribile soprattutto al ritorno quando abbiamo dovuto scalare la salita che ci riportava alla base. E quella di oggi, bellissima all'andata, più inquietante al ritorno con lunghi tratti del percorso - lungo il fiume, spesso in mezzo alla boscaglia - totalmente deserti e privi di illuminazione. Da brividi. Camper e bici è un binomio indovinato: con la bicicletta ti godi ancora di più la vita en plen air, ti addentri nel cuore dei posti che visiti e un po' ti senti cittadino delle città che ti ospitano. Stefano P.S. Sarà un caso ma proprio da Pamplona oggi partiva la Vuelta! Siamo arrivati in città quando era da poco terminata la cerimonia di presentazione ma abbiamo fatto in tempo a incrociare Oscar Pereiro affianco al quale Giacomo si è fatto immortalare (e ha pure scambiato due parole con lui sulla sua giovane carriera di ciclista).

venerdì 17 agosto 2012

Breve aggiornamento. Abbiamo pernottato a Santillana del Mar (nel parcheggio dello zoo, svegliati di tanto in tanto da qualche verso indecifrabile...). Questa mattina abbiamo visitato le celebri grotte di Altamira (quelle con i graffiti paleolitici) e il relativo museo: per la verità le grotte - abbiamo appreso - sono chiuse da anni perché l'accesso dei visitatori le stava danneggiando, così quello che ti fanno visitare, in pompa magna, con turni e stretta sorveglianza, è una riproduzione dei dipinti preistorici. Delusione. Non abbiamo invece visitato lo zoo, tra le proteste di Eleonora, per via del prezzo che ci è parso esagerato: 18 euro gli adulti, 10 i bambini... Ora siamo a Pamplona, anzi poco oltre sulla strada che va verso Roncisvalle - sul Cammino di Santiago, ça va sans dire - a ritemprarci delle fatiche degli ultimi giorni in un bel campeggio (Ezcaba) dal quale vi scriveremo senz'altro prestissimo. Buona notte! Stefano

mercoledì 15 agosto 2012

Oltre Finisterre, perlomeno via terra, non si va (si potrebbe, invece, e verrebbe da navigare attraverso l'oceano che qui si apre a perdita d'occhio...). Abbiamo perciò voltato il camper e iniziato il viaggio di ritorno (che con un v.r. – lo ricordavo in uno dei primi post – non è solo lo spostamento dal luogo di vacanza a casa ma, programmando le tappe e le soste, è ancora vacanza, fino all'ultimo chilometro!). Questa notte sostiamo a Tapìa de Casariego, una località asturiana sul Mar Cantabrico con una bellissima baia, meta di villeggiatura di molte famiglie spagnole e, sembrerebbe, di surfisti. Parcheggio gratuito, riservato ai camper con vista sul mare. Alcune considerazioni dopo due settimane di turismo itinerante. Primo. Spostandoci da una località all'altra abbiamo ovviamente incrociato molti altri camper, alcuni nuovissimi e superaccessoriati, altri meno (a volte addirittura mezzi d'epoca). Ebbene osservando gli equipaggi, abbiamo notato che, solitamente, i v.r. moderni e più lussuosi, spesso anche i più ingombranti (come i motorhome), sono “abitati” da persone di mezza età, quasi sempre coppie (probabilmente) di sposi... mentre i mezzi più piccoli e datati sono utilizzati da giovani e famiglie con bambini. Con quello che costano i camper non c'è da stupirsi: l'equazione resta però curiosa. Seconda considerazione. Dovendo scegliere tra l'Italia e la Spagna per un viaggio in camper, ci sono mille motivi per preferire la Spagna. Le strade sono fantastiche: scorrevoli, ottimamente tenute, le autostrade quasi tutte gratuite. Il gasolio costa molto meno che in Italia (quasi 50 cent./litro in meno!). Il campeggio libero è assolutamente tollerato – abbiamo sostato gratuitamente in posti incantevoli, in altissima stagione – e non esistono tutti gli ostacoli alla sosta dei v.r. ormai comuni nel nostro Paese. La gente è in genere simpatica, cordiale e sempre molto ospitale... Se devo annotare anche qualche nota negativa, segnalerei soltanto che sono ancora poche le aree di carico/scarico per i camper. E che rispetto al 2001, ho trovato molto più costoso mangiare fuori (il menu del dia che costava l'equivalente di 5.000/10.000 lire, viene ora dai 10 ai 15 euro). Considerato che qualcosa di simile – almeno per il costo dei carburanti e, in parte, per la possibilità di campeggio libero – potrebbe dirsi per la Francia, ho l'impressione che, ancora una volta, in Italia stiamo sprecando risorse e opportunità... Stefano

martedì 14 agosto 2012

Siamo arrivati a Finisterre (Fisterre secondo la toponomastica locale) ieri sera sotto una tempesta di pioggia e vento. La costa, l'estremo lembo occidentale dell'Europa, era avvolta nella nebbia. Abbiamo posteggiato il camper al porto, affianco ad altri quattro o cinque v.r. (al solito, quasi tutti spagnoli e francesi: un solo italiano oltre a noi) in attesa che il tempo migliorasse. Preso atto che la pioggia non accennava a smettere, abbiamo deciso di cenare e rinviare la visita al paese. La cambusa però era vuota, così per rifornirci di viveri ci siamo portati in paese, impostando nel navigatore le coordinate dell'area di sosta di Capo Finisterre. E' stata la peggiore idea che potessimo avere: le strade del paese sono strette e tortuose, i balconi bassi e spioventi costituivano una costante minaccia per la mansarda del nostro camper (o viceversa, secondo i punti vista...). Capo Finisterre è un promontorio selvaggio che ieri sembrava proteso sul nulla: si poteva solo immaginare tra la pioggia scrosciante, al di là delle rocce, l'oceano. Ciò nonostante alcuni avventurosi camperisti avevano comunque posteggiato il loro veicolo sul bordo della costa: noi abbiamo preferito tornare al più rassicurante (e pianeggiante) porticciolo. Abbiamo perciò trascorso la notte in compagnia dei pescatori che, a dispetto del tempo, uscivano con le piccole barche per la pesca notturna e i grossisti che sino al mattino hanno affollato il porticciolo coi loro furgoni frigorifero. Colazione con vista sulla splendida baia, oggi soleggiata, di Fisterre. Ora andiamo a vedere la fine del mondo. Stefano

lunedì 13 agosto 2012

Eccoci a Santiago! Meta del cammino di milioni di pellegrini nella storia e ancora oggi. La meta, in realtà, è la cattedrale e, in effetti, Plaza de Obradoiro, davanti alla quale si staglia imponente la facciata, è un luogo di festa e contemplazione: ci sono pellegrini che si abbracciano commossi muovendo gli ultimi, finali passi del loro cammino (di questo cammino) e altri, seduti o sdraiati, che contemplano la cattedrale, come rapiti e attratti da questo luogo misterioso. Il mistero sta, secondo me, proprio nella forza attrattiva del sepolcro di San Giacomo. Quando ho percorso il Cammino nel 2001 nel mio diario ho annotato come “chiamata” questa forza e in questi giorni ripercorrendo in automobile le distanze enormi che separano la grotta di Bernardette dalla cattedrale di San Giacomo ho ripensato a quell'esperienza e so di essere stato condotto lì, esattamente come gli altri pellegrini, indipendentemente dalla consapevolezza che se ne abbia... In un tratto del Cammino, un po' prima di Santo Domingo de la Calzada, una poesia, scritta sul muro di un edificio, dice appunto questo: “Polvo, barro, sol y lluvia es Camino de Santiago. Millares de peregrinos y más de un millar de años. Peregrino, ¿Quién te llama? ¿Qué fuerza oculta te atrae? Ni el Campo de las Estrellas ni las grandes catedrales. No es la bravura navarra ni el vino de los riojanos ni los mariscos gallegos ni los campos castellanos. Peregrino, ¿Quién te llama? ¿Qué fuerza oculta te atrae? Ni las gentes del Camino ni las costumbres rurales. No es la historia y la cultura ni el gallo de la Calzada ni el palacio de Gaudi ni el Castillo de Ponferrada. Todo lo veo al pasar y es un gozo verlo todo mas la voz que a mi me llama lo siento mucho más hondo. La fuerza que a mi me empuja la fuerza que a mi me atrae no sé explicarla ni yo ¡Sólo el de Arriba lo sabe!.” E.G.B. Stefano

venerdì 10 agosto 2012

Finalmente siamo di nuovo in grado di aggiornare il nostro blog: come stiamo per raccontarvi, abbiamo risolto il problema alla batteria del camper e ci siamo perciò finalmente potuti concedere un paio di giorni di campeggio libero (possibilissimo in Spagna dove, per quella che è la nostra esperienza, è assolutamente tollerato). Ovviamente non abbiamo però più potuto usufruire dei collegamenti wi-fi che ormai quasi tutti i campeggi offrono e sino ad oggi non ci era stato possibile trovare una scheda ricaricabile di un gestore locale per la nostra chiavetta. Ecco dunque il resoconto degli ultimi giorni. Innanzi tutto un aggiornamento sul problema alla batteria. Martedì, lasciando il campeggio di Jaca nel quale abbiamo pernottato, Veronica ha chiesto alla reception se ci sapevano indicare qualcuno che potesse dare uno sguardo alla nostra batteria. Ci hanno indicato un'officina in centro città, a due passi dallla cattedrale. Si trattava di un'officina generica, di quelle che si occupano di pneumatici, problemi meccanici e elettrici. Eravamo scettici perché in Francia sia l'elettrauto che avevamo interpellato a Montpellier, sia quello di Lourdes si erano categoricamente rifiutati di mettere mano alla batteria della “cellule”. L'antifona era sempre la stessa: per questo genere di problema vi dovete rivolgere a un rivenditore di v.r., noi ci occupiamo solo della batteria del furgone. Sennonché il rivenditore di camper più vicino a Jaca si trova a Saragozza (per la verità ce n'è uno anche a Tarbes, non distante da Lourdes, che però lunedì pomeriggio avevamo trovato chiuso): due ore di deviazione dal nostro itinerario che avremmo voluto evitare. Ebbene, il meccanico di Jaca ha controllato le due batterie e con un tester ha verificato che effettivamente quella dell'abitacolo non si ricaricava col motore acceso. Ha quindi individuato il problema in un fusibile “quemado” - sia chiaro, non un comune fusibile di quelli che avrei saputo sostituire: questo era un “ponte” tra due fili, nascosto da una mascherina di plastica nera. Insomma, con 20 euro ci ha sostituito il pezzo danneggiato e ora tutto funziona alla perfezione! Abbiamo festeggiato cenando a tapas in un caratteristico bar nei pressi della cattedrale (calamari fritti, melanzane impanate condite con miele aragonese, cozze marinate, salsicce e patate accompagnate da qualcosa di simile alle nostre bruschette, naturalmente cervezas e refrescos). Ci ha serviti una simpatica ragazza che parlava un italiano perfetto (per via di due fidanzati italiani, ci ha spiegato). E il conto, a dispetto dei nostri timori, è stato tutto sommato accettabile (35 euro). La batteria funzionante ci ha permesso di regalarci una notte straordinaria: abbiamo deciso di fermarci nei pressi del monastero di San Juan de la Peña (la nostra guida garantiva che la sosta notturna dei camper era tollerata). Abbiamo così dormito in mezzo a una foresta nel cuore di un parco naturale. Quando siamo arrivati c'era un silenzio surreale e soprattutto buio pesto. Per capirci: non si vedeva più in là di un metro e, sopra di noi, una trapunta di stelle da togliere il fiato. Non potete immaginare quante siano le stelle del cielo prima di averle viste nel cuore della notte nel mezzo della foresta che circonda il monastero di San Juan de la Peña! Mercoledì abbiamo dedicato l'intera mattinata alla visita guidata del monastero di San Juan de la Peña. Abbiamo poi pranzato all'Hotel Aragon, lo stesso nel quale avevo soggiornato io undici anni fa, e ci siamo quindi diretti verso Puente la Reina percorrendo l'estremo lembo dell'Aragona per passare quindi in Navarra e in terra basca. Il clima è torrido, alle 7 di sera c'erano ancora 36 gradi, ma il caldo è secco, non c'è afa e tutto sommato è sopportabile. A Puente la Reina abbiamo percorso in bicicletta un breve tratto del Cammino e per la notte ci siamo portati nei pressi della chiesa di Eunate, condividendo il piazzale antistante la “eremita” con altri tre camper (uno spagnolo, uno tedesco e uno francese: con noi formavamo una bella rappresentanza dell'Europa). Giovedì abbiamo attraversato la Navarra con il suo deserto di campi di cereali a perdita d'occhio – luoghi dell'anima che ancora mi emozionano e richiamano – per visitare Estella e portarci poi ne La Rioja, a Santo Domingo de la Calzada dove abbiamo visitato la meravigliosa omonima chiesa. A Estella siamo capitati nel mezzo della festa patronale: tutti, adulti e bambini, erano vestiti di bianco indossavano un fazzoletto rosso al collo. C'era la fanfara e la processione dei “gigantes” delle maschere di cartapesta raffiguranti allegorie di personaggi storici (re, cavalieri, mori..). Oggi abbiamo dedicato la giornata alla visita di Burgos e, in particolare, della sua incantevole cattedrale: davvero una città meravigliosa! Pranzo con menu del peregrino a 10 euro e poi giro in trenino, per onorare la promessa fatta a Eleonora. Gli spagnoli si confermano simpatici e ospitali: davvero un bel popolo! Ora siamo a Leon, dove pernotteremo in una ordinata area di sosta (gratuita) a pochi minuti a piedi dal centro storico (e con centro commerciale antistante). A presto! Anzi, hasta luego! Stefano
Cari amici lettori, dopo tanto tempo finalmente la connessione internet(o WiFi)ci ha di nuovo trovati. La Spagna è splendida e devo evidenziare 3 cose: 1)Gli spagnoli: il contrario esatto dei francesi che sono antipatici e schizzinosi. 2)I paesaggi: grandi città come Milano o Roma che sono belle ma inquinate, beh, qui no, le ciminiere inquinanti le trovi solo fuori città lasciando così le città pulite. 3)Lo shopping: le città con milioni di bellissime bancarelle. Concludo dicendo che tutte le città spagnole sono bellissime. CHE BELLA LA SPAGNA Ciao
Giacomo Azzari
Affezionati lettori, non disperate: abbiamo probabilmente risolto il problema della connessione a internet, che sin'ora in Spagna non avevamo, e a breve potrete nuovamente leggere i nostri resoconti! Stefano

martedì 7 agosto 2012

Scrivo a tarda notte sotto il meraviglioso cielo stellato di Jaca, Aragona. Questa mattina, dopo la colazione e i preparativi, abbiamo lasciato il campeggio di Lourdes nel quale eravamo ospitati, che tassativamente imponeva il check out entro mezzogiorno, e abbiamo parcheggiato il camper non molto distante dalla grotta. Abbiamo perciò dedicato la mattinata, timidamente assolata, a una seconda visita al santuario e ai luoghi delle apparizioni. Nel pomeriggio dopo aver cercato, invano, qualcuno che ci sistemasse la batteria dell'abitacolo che continua a funzionare in modo anomalo, ci siamo diretti verso il Somport. Ho rivisto le strade percorse nel 2001 e inevitabilmente mi ha preso la nostalgia di quei giorni straordinari. Siamo quindi arrivati sulla via Aragonese che ci condurrà fino a Puente la Reina “dove tutti i cammini diventano uno”. Avremmo voluto stare fuori campeggio – qui c'è la possibilità di farlo – ma finché non sistemiamo il problema alla batteria siamo costretti ad allacciarci alla rete elettrica. Perciò ci siamo sistemati in un campeggio poco fuori Jaca, immerso nella campagna aragonese, con una vista stupenda sulla città e sui Pirenei. E, soprattutto, con due piscine, particolare che naturalmente ha entusiasmato i bambini che già programmano per domattina una sessione di nuotate. Stefano

domenica 5 agosto 2012

Siamo a Lourdes, in un certo senso all'inizio del nostro viaggio. Non solo perché da qui inizieremo a seguire il Cammino verso Santiago di Compostela, che è la nostra meta. Ma anche perché da Lourdes, se vogliamo, è iniziato il nostro viaggio come famiglia. Quando a giugno del 2001 sono arrivato qui in treno e da qui ho mosso i primi passi del pellegrinaggio che mi ha portato un mese dopo da San Giacomo apostolo avevo già nel cuore Veronica. E proprio qui Veronica e Giacomo hanno trascorso i primi giorni di quel misterioso viaggio che madre e figlio compiono insieme nei mesi della gravidanza. Ho imparato in altre circostanze a non cercare nelle esperienze o nei posti già visitati le emozioni vissute precedentemente. Che non si ripetono perché cambiano le situazioni, il contesto e noi non siamo gli stessi. Mi sono perciò ripromesso di vivere questa nuova visita a Lourdes (per me è la terza) cercando di fare tabula rasa del passato. La nostalgia per l'esperienza del 2001 c'è eccome: rivedere i luoghi del mio pellegrinaggio – la strada, al di là del Gave, su cui ho mosso i primi passi del Camino undici anni fa – è struggente. Ma oggi sono felice di essere qui con Veronica e i bambini e osservo negli occhi dei miei figli, impreparati a un mistero del genere, lo stupore nell'avvicinarsi alla grotta. Stefano

venerdì 3 agosto 2012

Grazie camping Les Cigales, Grazie per averci ospitato così gentilmente,Grazie a te signore della reception che ci hai dedicato almeno due ore del tuo tempo(fra oggi e ieri),grazie a voi signori che mi avete aiutato dopo essere caduto dalla bicicletta,grazie delle cose belle come il bagno in piscina o la creperie dove andremo sta sera(cosa che avremmo dovuto fare ieri sera ma a causa della corrente non abbiamo fatto) e delle cose brutte come quando sono caduto dalla bici e mi sono fatto male ai gomiti ed ai ginocchi(non vi preoccupate, non è grave anche se mi ha fatto molto male e quel male che mi faceva mi fa tutt'ora). Grazie camping Les Cigales,Grazie,Molte grazie,gracias,muchas gracias,MERCI Camping Les Cigales,GRAZIE. GIACOMO AZZARI

giovedì 2 agosto 2012

Avremmo voluto scrivere di Spotorno con le suggestioni di nonno Alberto da bambino che lì trascorreva le sue vacanze estive (e ..appunto: nonno Alberto che bambino era?). Raccontarvi la giornata al mare, le prime nuotate dell'anno se escludiamo la piscina di nonno Gian Carlo... e il disagio di Veronica costretta a rimettersi in viaggio senza nemmeno una doccia! E invece la notizia del giorno è che la batteria del camper è fuori uso! Sarà colpa dell'inverter, come insinua nonno Alberto mentre ci legge o solo una vecchia batteria che va in pensione? Lo scopriremo domani. Siamo a Cannes (Mandelieu La Napoule per essere precisi) in un bel campeggio (che come tale si fa anche pagare, ahimè..). Il programma era: arrivo, doccia e poi passeggiata in bici fino a Cannes con cena nella nostra crêperie di fiducia. E invece abbiamo dovuto ripiegare su una anonima pizzeria a due passi dal campeggio perché per un'ora buona abbiamo armeggiato per riuscire a collegare il camper al quadro elettrico: qui le prese sono diverse da quelle della nostra prolunga. Per fortuna un ragazzo spagnolo che lavora al campeggio ci ha presi in simpatia e con un collegamento di fortuna, con tanto di lavoro da elettricista e addirittura sacrificando il suo cavo per noi - lui per un giorno farà andare il frigo a gas! - ci ha levato le castagne dal fuoco! Domattina Veronica e i bimbi si godranno la piscina e i giochi del campeggio: io cercherò di risolvere il primo imprevisto delle vacanze con un elettrauto d'oltralpe. A proposito: come si dice elettrauto in francese?? Stefano
Missione compiuta. Siamo a Spotorno in una affollata (ma tutto sommato vivibile) area di sosta in riva al mare: 14 euro per 24 ore di parcheggio e carico/scarico. Niente docce né allacciamento elettrico. Domani ci aspetta un'intera giornata di mare. I bambini fremono in attesa del primo bagno così questa sera, appena arrivati, mentre Veronica preparava la cena in camper, hanno voluto assaggiare il mare ligure immergendo i piedi in acqua. Ora posso dirlo: le vacanze sono ufficialmente iniziate! Rincorrendo fino all'ultimo secondo le scadenze e le pratiche in sospeso (con la sensazione, al solito, è di non aver fatto tutto...). Mai come quest'anno con un senso di incertezza e di disorientamento se guardo le nubi che si addensano sul Paese, se penso all'avvitarsi della crisi economica e alle prospettive future (in generale e nel mio particolare). Ma anche con il sapore di una bella cena d'estate da Francesca e Mattia, quale modo migliore per salutare le ferie estive e scacciare i fantasmi autunnali! Stefano

mercoledì 1 agosto 2012

Pausa pranzo in autostrada, vicino a Soave. Abbiamo telefonato all'area di sosta di Albenga ma è tutto esaurito fino alla fine del mese... Ci tocca trovare un'alternativa: non possiamo deludere Eleonora che da questa mattina canticchia: "andiamo al mare, andiamo al mare...".

martedì 24 luglio 2012

L'itinerario dovrebbe, grosso modo, essere questo.
Prima tappa in Liguria e possibilmente primo assaggio di mare (possibilmente perché la Liguria in agosto non promette nulla di buono... specialmente in camper).
Poi Francia meridionale, anche lì con qualche giorno al mare (ma lontano dalla Costa Azzurra, altra zona off limits in agosto).
Quindi Lourdes, dove Veronica e io siamo stati in momenti diversi e ora per la prima volta insieme.
Valico dei Pirenei al Somport, poi Jaca, Puente La Reina (magari con una deviazione nei Paesi Baschi: Pamplona, San Sebastian, Bilbao che si potrebbero eventualmente visitare anche al ritorno).
Da Puente La Reina seguiremo il Camino Francés:  Logroño, Burgos e León e infine Santiago.
Il ritorno non l'abbiamo programmato. Un'idea sarebbe quella di attraversare il Portogallo da Oporto fino a Lisbona e da lì iniziare il rientro via Madrid e Barcellona. Oppure si potrebbe fare la costa cantabrica e arrivare fino a Biarritz... 

Stefano

lunedì 23 luglio 2012

Ci siamo quasi: la settimana prossima si parte!
Saranno le nostre prime vacanze estive in camper.
Finora avevamo sperimentato il turismo en plen air con il nostro v.r. in occasione di un "ponte" dell'Immacolata trascorso in Umbria, in un paio di week end al mare vicino casa e lo scorso mese di aprile quando per le vacanze pasquali abbiamo percorso, a bordo del nostro camper, la Provenza.
Le ultime vacanze in particolare mi hanno regalato emozioni inaspettate.
Ricordo la cena della vigilia di Pasqua, in riva al mare al porto di Imperia col vento che fischiava e il mare in burrasca che lambiva il camper: mi ha dato una sensazione di libertà che non provavo da quando ero ragazzino.
Sei in un posto meraviglioso e puoi decidere di starci, godendotelo fino in fondo, vivendo proprio lì dove c'è quello che ti emoziona!
Nessun'altra vacanza ti permette di cenare, a tua scelta, in riva al mare o in mezzo a un uliveto, scegliendoti lo scenario più suggestivo... oggi osservando la luna che si riflette sull'acqua, domani magari nel cuore di un paesino medievale o nel silenzio di una foresta.
Per carità: ci sono i divieti, l'affollamento, le zone poco raccomandabili. Ma in linea di massima il camper ha questo di straordinario: la libertà di andare e stare dove preferisci.
E di vivere, anche solo per mezza giornata, nel luogo in cui ti trovi. Basta prendere la bici e attraversare il paesino in cui sosti, magari con la scusa di comprare il pane nel piccolo panificio all'angolo...

Ci sono tanti modi di viaggiare (e sostare) in camper. Quello che non fa per noi è la vacanza accampamento: le file di camper stanziali, affiancati l'uno all'altro, coi tendalini aperti, il filo per stendere, il barbecue montato affianco al veicolo. Il camper, meglio se accessoriato di tutto, diventa un mini alloggio, un pied à terre alternativo alla meno economica camera d'albergo o a un appartamento in affitto.
Sia chiaro: ciascuno è libero di fare ciò che meglio gli pare, ci mancherebbe altro! 
Ma noi - intendo mia moglie ed io che su questo siamo d'accordo - coniughiamo il camper con la vacanza itinerante, meglio ancora se lontana dalle folle.

Anche per questo abbiamo scelto quest'estate di andare a Santiago de Compostela.
Io ci sono già stato due volte, l'ultima delle quali a piedi, in pellegrinaggio da Lourdes. E' stata una delle esperienze cruciali della mia vita e ritornare, seppure in camper per questa volta, lungo le strade percorse a piedi undici anni fa, ora insieme a mia moglie e ai miei figli che allora erano il senso che ancora mancava alla mia vita..., beh, credo sarà straordinario.

Stefano