Dovendo raggiungere Assisi da Saturnia abbiamo deciso di
individuare una tappa intermedia per spezzare il viaggio. Ho pensato a Todi. Poi
Veronica ha proposto Civita: è un borgo medievale, ci hanno girato Pinocchio, è proprio sulla strada...
Civita Castellana? Aggiudicato. Imposto il navigatore, partiamo.
Arriviamo al
lago di Bolsena e fin qui nulla di strano. Pranzo con l'ennesima vista da
cartolina.
La "Fatina" poi punta su Viterbo e Veronica inizia a borbottare:
il tuo navigatore come al solito ci fa fare dei percorsi insensati: c'era una
strada molto più diretta! In effetti ci arrampichiamo per stradine solitarie
sugli Appennini del viterbese, il camper arranca faticosamente attraversando
foreste di querce e lecci. Viterbo, Vitorchiano, Magliano Sabina. Magliano
Sabina?? Ma dove ci sta portando?
Siamo ormai alle porte di Roma quando a
Veronica è improvvisamente tutto chiaro. Ci sono due Civita in provincia di
Viterbo. Quella sulla strada per Assisi è Civita di Bagnoreggio, non Civita
Castellana!
Dopo due ore di tornanti e salite e discese, siamo infine a
Civita Castellana. Lontanissimi da Assisi.
Il morale è sotto le scarpe.
Veronica si rifiuta di visitare questa Civita: è una donna con una sua
coerenza.
Prendiamo l'autostrada e raggiungiamo la E45. Destinazione
Assisi.
Stefano
venerdì 1 aprile 2016
giovedì 31 marzo 2016
Vulci e Saturnia
Siamo arrivati a Vulci che era quasi mezzanotte; abbiamo deciso di pernottare
nel parcheggio antistante il castello. Intorno solo campagna e la notte nera,
senza luna. Non c'era nemmeno un lampione, solo due fari a illuminare i torrioni
del maniero e le stelle. Nessuna anima viva: nel parcheggio c'eravamo solo noi.
D'improvviso, quando eravamo ormai pronti a coricarci abbiamo sentito un vociare
(già di per sé inquietante in quel deserto) e poi schiamazzi, sgommare di auto e
clacson. In dieci secondi ho disarmato il camper dell'antifurto, tolto gli
oscuranti e sono partito a tutto gas verso la civiltà. Abbiamo pernottato nei
pressi di un nuovissimo teatro a Montalto di Castro in un parcheggio illuminato
a giorno, in mezzo alle case.
La Maremma è una terra antica percorsa nei secoli da uomini e da storie che ancora si incontrano lungo le strade di questa regione. La civiltà etrusca è il midollo di questa terra e Vulci lo testimonia meglio di ogni altro luogo. Il parco archeologico è una piccola Pompei etrusca percorrendo il quale è possibile immaginare, nell'immutato contesto paesaggistico, quella che fu una delle più potenti città dell'antichità. Il castello e il "ponte del diavolo" raccontano del passaggio millenario di pellegrini e viandanti, di dazi e feudi, di papi e re.
Abbiamo trascorso mezza giornata immersi nella storia e nella natura - che è incontestabilmente l'anima di questo territorio - per portarci poi a Saturnia, ultima tappa maremmana del nostro tour.
Pomeriggio alle terme, bagno nelle acque sulfuree a goderci l'idromassaggio naturale delle cascate e lo spettacolo delle colline circostanti.
L'area di sosta è affollata di v.r. stranieri, per la maggior parte tedeschi, ben oltre le mie aspettative considerato il periodo.
Da domani inizia il viaggio di ritorno. Prima tappa Civita Castellana, poi andremo ad Assisi, terra natale del cantore per antonomasia della bellezza del creato.
Stefano
La Maremma è una terra antica percorsa nei secoli da uomini e da storie che ancora si incontrano lungo le strade di questa regione. La civiltà etrusca è il midollo di questa terra e Vulci lo testimonia meglio di ogni altro luogo. Il parco archeologico è una piccola Pompei etrusca percorrendo il quale è possibile immaginare, nell'immutato contesto paesaggistico, quella che fu una delle più potenti città dell'antichità. Il castello e il "ponte del diavolo" raccontano del passaggio millenario di pellegrini e viandanti, di dazi e feudi, di papi e re.
Abbiamo trascorso mezza giornata immersi nella storia e nella natura - che è incontestabilmente l'anima di questo territorio - per portarci poi a Saturnia, ultima tappa maremmana del nostro tour.
Pomeriggio alle terme, bagno nelle acque sulfuree a goderci l'idromassaggio naturale delle cascate e lo spettacolo delle colline circostanti.
L'area di sosta è affollata di v.r. stranieri, per la maggior parte tedeschi, ben oltre le mie aspettative considerato il periodo.
Da domani inizia il viaggio di ritorno. Prima tappa Civita Castellana, poi andremo ad Assisi, terra natale del cantore per antonomasia della bellezza del creato.
Stefano
martedì 29 marzo 2016
Pasquetta
Marina di Grosseto è un ameno paesino affacciato sul mare,
in parte mimetizzato nella pineta che precede la spiaggia. Niente di che. Mi ha
ricordato Lignano con le sue villette degli anni 70, gli alberghi e i
ristoranti. A Pasquetta, come chissà quanti altri posti, era tutto un brulicare
di famigliole a passeggio sul lungomare e di ragazzi sulla spiaggia e di cani
ovunque.
Il mare è un richiamo a cui non so resistere. Non so perché:
se sia un imprinting legato alla mia infanzia e alle settimane felici trascorse
in Liguria d’inverno e in estate al sud o se – mi piace pensarlo – sia quel po’
di sangue siciliano che mi scorre nelle vene. Sta di fatto che al mare sono
felice. E in questo ho contagiato i miei figli: Eleonora non fa che chiedere
dall’inizio del viaggio quando potremo fare il bagno. Non riusciamo a
convincerla che non è proprio il caso a marzo. Al massimo a Saturnia…
Pasquetta è trascorsa come d’ordinanza: relax sulla spiaggia,
partitella a calcio, biciclettata fino a Principina a Mare.
Ho trovato anche il tempo per recuperare la corsa della
domenica che mi è costata un bel po’ di fatica – evidentemente devo ancora
digerire il quinto livello di Albanesi – e il ginocchio destro che ora è
dolorante e fuori servizio.
Oggi abbiamo raggiunto l’Argentario. Sosta a Porto Santo
Stefano, dov’era misteriosamente ormeggiato lo yacht di Lady D e Al Fayed, giro
panoramico del promontorio e tappa finale alla spiaggia della Feniglia.
Avevo mille idee in testa: trekking sull’Argentario, falò
notturno in spiaggia (che oggi è deserta)…
Veronica però, dopo 48 ore di plen air, ha bisogno di sassi
e storia. Siamo a Vulci, nella Maremma Laziale. Fuori è buio e latrare di cani.
Il cielo è uno spettacolo. Qua intorno dovrebbe esserci un parco archeologico, un
castello medievale e un ponte romano.
Stefano
domenica 27 marzo 2016
"Start games"
F
|
inalmente, dopo settimane
passate a guardare l’orologio che scandiva quello che, almeno a me, sembrava un
infinito countdown si parte. La sveglia per me è stata alle 07:30 con molto
sonno, a causa della serata di Venderdì Santo in cui per dare una mano come
chirichetto sono andato alla Via Crucis alle
15:00 ma poi anche all’Adorazione della Croce e Processione che è iniziata alle
20:30 e finita poi però alle 22:15. Dopo una tazza di caffelatte per spronarmi ero pronto e carico così ho
iniziato a preparare la mia roba, ho aiutato a chiudere tavolo e ombrellone
dietro, e poi abbiamo caricato tutto sul camper. Si può dire alle ore 11:15
circa partenza con la tipica bellissima ma indescrivibile sensazione di quando
vedi allontanarsi il vialetto di casa partendo per le vacanze. Specie se sei sul
camper. La prima tappa (dopo casa di nonna Licia e nonno Gian Carlo ovviamente)
è stata Resana per comprare una nuova bombola di GAS per averne una di scorta
visto che la nostra seconda era finita. Dopo l’ultima semi-tappa in provincia di Treviso, ci spostiamo all’IKEA di
Padova. Tappa voluta perché, oltre ovviamente al fatto di voler inaugurare le
vacanze con un delizioso pranzo Svedese (si può immaginare il nostro entusiasmo
di pranzare lì anche perché peraltro grazie ad una promozione ci è stato
regalato nel vero senso della parola dal Sig. IKEA il pranzo) a me e a mia
sorella Ele serviva della biancheria da letto solo per il camper. Ma l’occasione
è stata colta dai miei anche per comprare qualche cosina in più per il camper… Usciti
dall’edificio blu ci siamo diretti verso il Centro Giotto (sempre in Padova)
per comprare il cibo e le cose strettamente necessarie per iniziare il viaggio.
A questo punto si sono fatte le 16:00 e noi siamo un po’ stanchi ma comunque stra-felici (finalmente) di partire.
Nelle quattro ore e un quarto di viaggio successive (anche se per noi sono
state quattro ore di gioco, di risate, di barzellette, di mini-riposini, di relax, ecc. ) ci fermiamo solo all’altezza di Ferrara
per fare carico di acqua (non l’abbiamo fatto a Montebelluna per un semplice
motivo: io e mio papà, che siamo i due che fanno camper service, il carico d’acqua di Monte lo troviamo non lento,
di più; poi non che in autostrada fosse così veloce, ma è sempre qualcosa in
più…). Alle ore 20:15 arriviamo a Pomarance: le porte della Maremma. Il
paesaggio si può descrivere con una frase che è ormai presente nel dizionario
giovanile italiano: dir fantastico è dir poco. Personalmente ero abbastanza
stanco dal viaggio ma felice di essere arrivato. Avremmo voluto stanziarci nell’area
di sosta del comune di Pomarance: nuovissima, silenziosa, con l’ufficio
informazioni turistiche attaccato, pulita, ben illuminata, a cinque minuti dal
centro storico della città e a altrettanti dalle sorgive geotermali della città.
Essendo la vigilia di Pasqua ed essendoci solo una decina di posti un’area
camper così non poteva essere che tutto esaurito. Con un po’ di amarezza in
bocca ceniamo nel parcheggio adiacente dell’ufficio informazioni turistiche e
dopo cena si riparte (mentre io dormo un sonno tranquillo) alla volta di altre
strade tortuose che conducono a Massa Marittima in un parcheggio per camper in
cima alla collina con praticamente attaccato una piccola chiesetta molto
suggestiva con lo sfondo degli alberi di Massa Marittima e accanto alla
chiesetta, come un oratorio, sorge un campo di balestrieri. In questa “piazzola camper” dormiamo la nostra
prima notte degli otto giorni e sette notti delle vacanze di Pasqua 2016.
~Jack
Vacanza in camper in Maremma
Ciao a tutti il giorno
26/03/16 siamo andati in vacanza siamo partiti e siamo andati verso Padova perché
abbiamo mangiato all’Ikea perché io e mio fratello dovevamo comprare i piumini per
il letto perché se ogni volta che andavamo in camper dovevamo portaci quelli da
casa dopo siamo andati a fare la spesa perché avevamo pochissimo da magiare infine
abbiamo ripreso il viaggio e siamo andati in un aria di sosta ma era piena quindi
abbiamo cenato e mentre io e mio fratello dormivamo mio papà e mia mamma sono
andati a massa marittima infine anche mia mamma e mio papà sono andati a
dormire.
Il giorno dopo evviva è
pasqua! Io e mio fratello abbiamo aperto le uova dopo ci siamo cambiati e siamo
andati alla messa pasquale a me e a mio papà ci è piaciuto tantissimo il
vangelo dopo la messa durata un’ora abbiamo mangiato il pranzo in un piccolo boschetto
come lo chiamo io perché ci sono tanti alberi e abbiamo visto un lago e il mio
cane snoopy voleva bere e de caduto dentro dopo abbiamo ripreso e siamo andati
in un’aria di sosta in cui io e mio fratello siamo subito corsi a giocare infine
abbiamo cenato e abbiamo giocato con tutta la mia famiglia finiti i giochi
tutti a letto.
Eleonora
Maremma
Una delle vacanze in camper che ricordiamo con più nostalgia
è il tour della Provenza nel 2012. Ci eravamo stati durante le vacanze di
Pasqua partendo il sabato santo e rientrando il sabato successivo. Era stata
una vacanza magica soprattutto dopo il week end pasquale quando la maggior parte
dei turisti era rientrata e dovunque andassimo avevamo tutto lo spazio e la
tranquillità che potessimo desiderare.
Così quest’anno abbiamo programmato un viaggio in Maremma e nell’Italia
centrale con lo stesso calendario: partenza la vigilia di Pasqua e rientro dopo
una settimana. Con 4 giorni extra di vacanza per i bambini che naturalmente hanno
accolto con entusiasmo la proposta (Eleonora non fa che ripetere: “non vedo l’ora
che arrivi mercoledì così penserò ai miei compagni che riprendono scuola …”).
Prima tappa Massa Marittima via Pomarance (dove sapevo
esserci una nuovissima area di sosta comunale che in effetti è davvero bella ma
era ovviamente al completo) e le terre della geotermia. Nemmeno avevo mai
sentito parlare di geotermia ed eccoci qua ad attraversare un territorio che di
questo vive da oltre un secolo costellato da centrali che paiono quelle
nucleari e misteriose tubature metalliche serpeggianti qua e là.
Siamo arrivati a Massa Marittima dopo cena, a notte
inoltrata. Questa mattina alle 8,30 – che tra l’altro sarebbero state le 7,30 con
l’ora solare – ci ha svegliati un concerto di campane a festa e mi sono accorto
di aver parcheggiato il camper a 20 metri da una chiesetta che ieri col buio pesto
proprio non avevo notato: vabbè è Pasqua..!
Abbiamo partecipato alla messa nella preziosa cattedrale
romanica di questa cittadina e preso un aperitivo nella piazza antistante. Poi ci
siamo messi alla ricerca di un posticino tranquillo per pranzare e così, per
caso, siamo finiti al lago dell’Accesa in un contesto bucolico tipicamente
toscano tra ulivi e cipressi.
Domani vorremmo trascorrere la giornata al mare, perciò ci
siamo portati a Marina di Grosseto in una bella area di sosta. Nemmeno ho
posteggiato il camper che Giacomo ed Eleonora, entusiasti, sono corsi a giocare
con gli altri bambini del campeggio concedendo un paio d’ore di relax a mamma e
papà (dedicate peraltro, in gran parte, alla sistemazione del camper).
sabato 29 agosto 2015
Padola
Padola profuma di legno e nelle giornate terse di sole è bella e trasparente
come l'infanzia. Ho trascorso qui pochi anni che però si sono impressi
indelebili nel mio animo di bambino. Quello che viviamo nella fanciullezza ce lo
portiamo dentro per tutta la vita e diventa la nostra parte più profonda e più
intima quasi che in quel momento siamo ancora impressionabili, forgiabili e poi,
un poco alla volta, lo diventiamo sempre meno per via della corazza che si forma
negli anni.
Ma ogni adulto, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, è stato un bambino anche se spesso non se lo ricorda.
Non me la ricordavo così bella Padola incoronata dalle montagne e le valli alberate.
Mi ricordo però con la stessa meraviglia la maestra Marisa e la prima elementare, la mia casa davanti al torrente, la strada per andare a prendere il latte con il contenitore in latta, il campo militare e le marmellate che ci regalavano e la festa degli alberi.
Doriguzzi. Ho rivisto prima una casa vicina alla mia, una palazzina liberty che trovavo misteriosa e affascinante a 6 anni; mi sono ricordato del nome sul campanello, altrettanto misterioso, Doriguzzi. Si chiama ancora così.
Ma ogni adulto, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, è stato un bambino anche se spesso non se lo ricorda.
Non me la ricordavo così bella Padola incoronata dalle montagne e le valli alberate.
Mi ricordo però con la stessa meraviglia la maestra Marisa e la prima elementare, la mia casa davanti al torrente, la strada per andare a prendere il latte con il contenitore in latta, il campo militare e le marmellate che ci regalavano e la festa degli alberi.
Doriguzzi. Ho rivisto prima una casa vicina alla mia, una palazzina liberty che trovavo misteriosa e affascinante a 6 anni; mi sono ricordato del nome sul campanello, altrettanto misterioso, Doriguzzi. Si chiama ancora così.
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