giovedì 31 marzo 2016

Vulci e Saturnia

Siamo arrivati a Vulci che era quasi mezzanotte; abbiamo deciso di pernottare nel parcheggio antistante il castello. Intorno solo campagna e la notte nera, senza luna. Non c'era nemmeno un lampione, solo due fari a illuminare i torrioni del maniero e le stelle. Nessuna anima viva: nel parcheggio c'eravamo solo noi. D'improvviso, quando eravamo ormai pronti a coricarci abbiamo sentito un vociare (già di per sé inquietante in quel deserto) e poi schiamazzi, sgommare di auto e clacson. In dieci secondi ho disarmato il camper dell'antifurto, tolto gli oscuranti e sono partito a tutto gas verso la civiltà. Abbiamo pernottato nei pressi di un nuovissimo teatro a Montalto di Castro in un parcheggio illuminato a giorno, in mezzo alle case.

La Maremma è una terra antica percorsa nei secoli da uomini e da storie che ancora si incontrano lungo le strade di questa regione. La civiltà etrusca è il midollo di questa terra e Vulci lo testimonia meglio di ogni altro luogo. Il parco archeologico è una piccola Pompei etrusca percorrendo il quale è possibile immaginare, nell'immutato contesto paesaggistico, quella che fu una delle più potenti città dell'antichità. Il castello e il "ponte del diavolo" raccontano del passaggio millenario di pellegrini e viandanti, di dazi e feudi, di papi e re.
Abbiamo trascorso mezza giornata immersi nella storia e nella natura - che è incontestabilmente l'anima di questo territorio - per portarci poi a Saturnia, ultima tappa maremmana del nostro tour.
Pomeriggio alle terme, bagno nelle acque sulfuree a goderci l'idromassaggio naturale delle cascate e lo spettacolo delle colline circostanti.
L'area di sosta è affollata di v.r. stranieri, per la maggior parte tedeschi, ben oltre le mie aspettative considerato il periodo.
Da domani inizia il viaggio di ritorno. Prima tappa Civita Castellana, poi andremo ad Assisi, terra natale del cantore per antonomasia della bellezza del creato.
Stefano

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