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inalmente, dopo settimane
passate a guardare l’orologio che scandiva quello che, almeno a me, sembrava un
infinito countdown si parte. La sveglia per me è stata alle 07:30 con molto
sonno, a causa della serata di Venderdì Santo in cui per dare una mano come
chirichetto sono andato alla Via Crucis alle
15:00 ma poi anche all’Adorazione della Croce e Processione che è iniziata alle
20:30 e finita poi però alle 22:15. Dopo una tazza di caffelatte per spronarmi ero pronto e carico così ho
iniziato a preparare la mia roba, ho aiutato a chiudere tavolo e ombrellone
dietro, e poi abbiamo caricato tutto sul camper. Si può dire alle ore 11:15
circa partenza con la tipica bellissima ma indescrivibile sensazione di quando
vedi allontanarsi il vialetto di casa partendo per le vacanze. Specie se sei sul
camper. La prima tappa (dopo casa di nonna Licia e nonno Gian Carlo ovviamente)
è stata Resana per comprare una nuova bombola di GAS per averne una di scorta
visto che la nostra seconda era finita. Dopo l’ultima semi-tappa in provincia di Treviso, ci spostiamo all’IKEA di
Padova. Tappa voluta perché, oltre ovviamente al fatto di voler inaugurare le
vacanze con un delizioso pranzo Svedese (si può immaginare il nostro entusiasmo
di pranzare lì anche perché peraltro grazie ad una promozione ci è stato
regalato nel vero senso della parola dal Sig. IKEA il pranzo) a me e a mia
sorella Ele serviva della biancheria da letto solo per il camper. Ma l’occasione
è stata colta dai miei anche per comprare qualche cosina in più per il camper… Usciti
dall’edificio blu ci siamo diretti verso il Centro Giotto (sempre in Padova)
per comprare il cibo e le cose strettamente necessarie per iniziare il viaggio.
A questo punto si sono fatte le 16:00 e noi siamo un po’ stanchi ma comunque stra-felici (finalmente) di partire.
Nelle quattro ore e un quarto di viaggio successive (anche se per noi sono
state quattro ore di gioco, di risate, di barzellette, di mini-riposini, di relax, ecc. ) ci fermiamo solo all’altezza di Ferrara
per fare carico di acqua (non l’abbiamo fatto a Montebelluna per un semplice
motivo: io e mio papà, che siamo i due che fanno camper service, il carico d’acqua di Monte lo troviamo non lento,
di più; poi non che in autostrada fosse così veloce, ma è sempre qualcosa in
più…). Alle ore 20:15 arriviamo a Pomarance: le porte della Maremma. Il
paesaggio si può descrivere con una frase che è ormai presente nel dizionario
giovanile italiano: dir fantastico è dir poco. Personalmente ero abbastanza
stanco dal viaggio ma felice di essere arrivato. Avremmo voluto stanziarci nell’area
di sosta del comune di Pomarance: nuovissima, silenziosa, con l’ufficio
informazioni turistiche attaccato, pulita, ben illuminata, a cinque minuti dal
centro storico della città e a altrettanti dalle sorgive geotermali della città.
Essendo la vigilia di Pasqua ed essendoci solo una decina di posti un’area
camper così non poteva essere che tutto esaurito. Con un po’ di amarezza in
bocca ceniamo nel parcheggio adiacente dell’ufficio informazioni turistiche e
dopo cena si riparte (mentre io dormo un sonno tranquillo) alla volta di altre
strade tortuose che conducono a Massa Marittima in un parcheggio per camper in
cima alla collina con praticamente attaccato una piccola chiesetta molto
suggestiva con lo sfondo degli alberi di Massa Marittima e accanto alla
chiesetta, come un oratorio, sorge un campo di balestrieri. In questa “piazzola camper” dormiamo la nostra
prima notte degli otto giorni e sette notti delle vacanze di Pasqua 2016.
~Jack
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