Le nostre avventure in camper
venerdì 5 agosto 2022
Ad Sanctum Vultum Domini
giovedì 4 agosto 2022
Dalla Lunigiana alla Garfagnana
Il campeggio di Casola in Lunigiana assomiglia a un ostello per la gioventù.
Nicolò ha rilevato quest’area, di proprietà del Comune, dismessa da un po’, un anno fa e insieme a due coetanei ha riaperto il campeggio dove, oltre ad ospitare i turisti, organizza svariate attività ricreative e culturali. Quando arriviamo è trafelato, reduce da due giorni di festa e musica e, mentre ci dà alcune (minime) indicazioni su come e dove sistemarci, organizza la squadra che si occupa di riordinare la zona ristoro e pulire i bagni, si concede una birra in compagnia dei suoi amici, risponde alle domande di due escursionisti olandesi. La sera ceniamo nel ristoro del campeggio ed è sempre lui che cucina, serve ai tavoli, si assenta per andare in paese ad acquistare gli ingredienti che gli mancano… ci racconta che è rimasto da solo: la ragazza che con lui gestiva il campeggio, che era anche la sua fidanzata, è sparita da una decina di giorni tanto che, ci dice, forse la loro storia è finita (e dell’altro tipo non si hanno notizie). Il campeggio, posto in un’area verde nei pressi di un ruscello, pullula di giovani, italiani e stranieri; siamo probabilmente i più vecchi (insieme a una coppia di trekkers) e questo ne fa un posto divertente e piacevole. Ceniamo con un ottimo piatto di salsiccia e fagioli che Nicolò ci assicura essere tipico del posto e con i testaroli al pesto che ci propone salvo poi accorgersi che gli manca la materia prima, perciò, come dicevo, sparisce per andare a comprarli (chissà dove alle otto e mezza di sera…).
Ieri abbiamo terminato il tour della Lunigiana dirigendoci a Fosdinovo dove abbiamo visitato il magnifico castello che domina la collina affacciandosi sul golfo di Sarzana e la foce del Magra. Ci si arriva arrampicandosi attraverso chilometri di tornanti su stradine lungo le quali preghi di non incontrare un veicolo in direzione opposta.
Arrivati al borgo, il camper ci segnala la riserva di carburante così ci mettiamo alla ricerca di un distributore dove fare rifornimento. Il più vicino è …a Sarzana perciò non abbiamo scelta: scendiamo sino al mare e sull’Aurelia troviamo la pompa di benzina. Ne approfittiamo per acquistare due cose al supermarket e tanto è sufficiente per farci capire che questo posto non fa per noi: ovunque divieti di sosta per i camper, addirittura il parcheggio del centro commerciale è inaccessibile ai veicoli di altezza superiore ai 2,30 mt… traffico e caos ovunque. Ritorniamo di corsa alla pace del nostro maniero e alle terre di lunigiana dove oltre agli immancabili olandesi e a qualche turista inglese, non c’è nessuno, ancora una volta arrampicandoci su stradine anguste e tortuose.
La visita al castello è simpatica: ci guidano un signore apparentemente svogliato ma comunque spiritoso, la gatta del maniero e, a quanto pare, alcuni fantasmi.
È quindi tempo di salutare la Lunigiana e portarci a Castelnuovo di Garfagnana per la seconda parte della nostra gita.
La strada che da Fosdinovo porta in Garfagnana è in parte la stessa che abbiamo percorso per arrivare al campeggio di Nicolò. Da Casola in Lunigiana si prosegue valicando gli appennini per ridiscendere nella valle del Serchio: è questo il fiume che ci accompagnerà (dopo il Trebbia e il Magra) in questi ultimi giorni di vacanza.
martedì 2 agosto 2022
Nelle terre dei Malaspina
Arriva sempre nei nostri tour in camper il giorno in cui, dopo tappe estenuanti dedicate a macinare chilometri per raggiungere la meta prefissata o comunque dopo qualche notte improvvisata fuori campeggio, sostando dove si trova, raggiungiamo un’area attrezzata dotata di tutti i comfort di cui necessitiamo per rimetterci in sesto.
Eccoci dunque a Casola in Lunigiana un minuscolo borgo non distante da Fivizzano, siamo quindi nella parte più meridionale della regione, ormai al confine con la Garfagnana, a ritemprarci dopo i primi tre giorni di viaggio.
Questa inedita avventura in camper è iniziata domenica.
Inedita perché per la prima volta senza i nostri ragazzi, quindi tutta da scoprire.
Che dire? C’è più spazio e (forse) meno disordine in camper, abbiamo la possibilità di dedicarci a visite di chiese e castelli senza suscitare malumori e possiamo riservare le nostre energie al viaggio senza doverle impiegare nella risoluzione di crisi varie… non abbiamo ascoltato Naska né Sangiovanni. E soprattutto, quando ci mettiamo in veranda, abbiamo due comode poltrone tutte per noi.
Non scrivo, perché sarebbe troppo lungo, tutto quello che ci manca del viaggiare con l’equipaggio al completo.
Domenica dicevo. Siamo partiti abbastanza presto. Sono andato a correre all’alba, come di consueto in questa stagione, e poi via. Prima tappa all’IKEA a Padova dove Veronica voleva comperare un nuovo set di piatti in plastica per il camper che aveva adocchiato l’ultima volta che ci è stata. Niente da fare: esauriti. Abbiamo rimediato un’insalatiera e delle salviette oltre alle immancabili polpette (vegetariane però) e ce ne siamo andati. Direzione Bobbio, provincia di Piacenza, prima tappa fuori contesto del nostro giro in Lunigiana.
Per la verità fuori contesto neanche troppo non solo perché Bobbio è stata nel medioevo sede di un’importante abbazia – Veronica desiderava visitarla in quanto qui c’era il più importante scriptorium del tempo – e quindi, come la Lunigiana, che è percorsa dalla via Francigena, era itinerario di pellegrini e crocevia di uomini ma anche per una caratteristica che mi pare accomuni quel piccolo borgo a quelli lunigianesi: si tratta in entrambi i casi di borghi di pietra, spesso costruiti lungo il corso di un fiume e quindi corredati di ponti, molti dei quali risalenti all'epoca romana, paesi in buona parte non restaurati e comunque non (ancora) fagocitati dal turismo, che conservano una loro autenticità primitiva se così si può dire.
Siamo fuori dagli itinerari del turismo di massa, ciò che fa di questi posti dei luoghi affascinanti.
A Bobbio abbiamo sostato nell’area di sosta comunale sulla riva del fiume Trebbia, frequentatissimo dalla gente del luogo che vi si bagna e ci trascorre le calde giornate d’estate.
Bella area di sosta a cui manca almeno un blocco servizi e docce che visto il contesto (spiaggia sul fiume) sarebbe opportuno.
Oltre ai monumenti per cui è famosa, Bobbio ospita un’importante mostra del cinema (in corso in questi giorni), così come Pontremoli è sede del premio letterario Bancarella e mi è parso abbia una vivace agenda culturale. Si tratta però di città che, appunto, non sono mete iconiche nel turismo di massa, ben diverse, tanto per fare un esempio, dai borghi della Val d’Elsa e perciò prive di quel make up che rende quelli più carini ma forse meno veri.
Tornando a noi, siamo arrivati a Bobbio nel tardo pomeriggio (ha guidato quasi sempre Veronica a cui ho promesso che avrebbe potuto farlo ogni volta che voleva). Nonostante il caldo torrido, che ci ha accompagnato in tutti questi giorni, sistemato il camper ci siamo subito messi in cammino e abbiamo raggiunto il paese con l’abbazia, il centro storico medievale, il castello Malaspina (ce n’è uno in ogni paesino della Lunigiana, altro tratto in comune), scendendo infine al ponte Gobbo per raggiungere da lì una piccola piscina termale e fare ritorno al camper.
Con i chilometri della corsa mattutina nelle gambe, la stanchezza si è fatta sentire tutto il giorno perciò dopo cena sono crollato: niente festival del cinema per questa volta.
L’indomani da Bobbio ci siamo portati a Pontremoli – non a piedi, attraversando gli Appennini seguendo il Cammino degli Abati (come Veronica si è impegnata di fare a breve) – bensì in camper attraverso il passo della Cisa.
Visita della città, fin su al castello del Piagnaro, ancora una volta con un caldo soffocante a rendere tutto un po’ faticoso, poi si trattava di capire dove avremmo trascorso la notte.
In Lunigiana ci sono pochissime aree di sosta per camper, la maggior parte sono niente più che posteggi sull’asfalto. Impossibile trovare in zona un allaccio alla corrente, ho individuato non distante da Pontremoli un parco di castagni, poco lontano dalla Pieve di Sorano. L’abbiamo raggiunto e ci siamo sistemati lì, a bordo del parco, all’ombra dei castagni e con il sottofondo del luna park poco distante.
Oggi Malgrate, Bagnone, Fivizzano e Castello della Verrucola. E finalmente una doccia e un po’ di riposo qui al campeggio di Nicolò. Snoopy ci è riconoscente: a Fivizzano ci ha fatto capire che non ne poteva più.
sabato 4 settembre 2021
Coma Cose
Verso casa o ciò che chiami tale”
Il rientro a casa è sempre diverso e sempre uguale.
Questa volta mi sembra di essere stato via dei mesi non due settimane. Mi disorienta non trovare a fianco delle strade le piste ciclabili, mi pare anche di non ricordare più come funzioni la vita qui. Può sembrare un’esagerazione ma è davvero così, sono anche preoccupato per la ripresa del lavoro: dovrò reimparare tutto.
Credo dipenda da questo anno e mezzo di pandemia che ha congelato le nostre vite.
Uscire dall’Italia è stato molto diverso che in passato, più simile questa volta a quando da bambino andavo all’estero e il mondo non era ancora così globalizzato.
C’erano molti meno turisti stranieri, lo stesso approccio alla pandemia, molto diverso tra uno Stato e l’altro, ha forse marcato di più le differenze.
Che altro?
Snoopy è soddisfatto: ha di nuovo la sua cuccia, il rifugio sotto il divano e una vita più consona alla sua età di vecchio animaletto abitudinario.
I ragazzi, nonostante siano dispiaciuti per la fine della vacanza, tutto sommato sono già proiettati ai loro prossimi impegni.
Insomma si riparte.
Vorrei ricominciare con una prospettiva nuova e sarà sicuramente così: per quanto breve, il viaggio, il confronto con luoghi e persone distanti lascia sempre una traccia. Basterà seguirla.
giovedì 2 settembre 2021
Tot ziens Nederland!
mercoledì 1 settembre 2021
Delft
Siamo a Delft, graziosa cittadina universitaria situata tra l’Aja e Rotterdam, famosa per le sue ceramiche blu e per aver dato i natali a Vermeer (il pittore della Ragazza con l’orecchino di perla per intenderci). Le tre città sono vicinissime tanto che formano quasi un unico agglomerato urbano. Questo ci ha permesso di utilizzare il campeggio di Delft come base per visitare la zona (anche considerate le poche alternative in quest’area). Il Gaasper era senza dubbio più bello, immerso nel verde del parco. Il camping in cui ci troviamo ha piazzole più anguste, su cemento ma servizi igienici nuovissimi e puliti e le docce senza gettone che fa un bel po’ di differenza (pollice verso per il wifi che è limitato a pochi megabytes al giorno per piazzola con non più di due apparecchi collegabili).
Tira un vento freddo che, specialmente quando non c’è il sole, ci fa rimpiangere di aver lasciato a casa vestiti più pesanti. Il tempo qui è estremamente variabile - anche in questo l’Olanda sembra l’Inghilterra: domenica, ad esempio, siamo rientrati in campeggio dopo pranzo per riscaldarci un po’ perché improvvisamente si è annuvolato e ha iniziato a piovigginare e il vento gelido penetrava nelle ossa.
Delft è molto bella: il centro storico conserva edifici risalenti al secolo d’oro e alcune chiese gotiche (non è scontato da queste parti: L’Aja, come anche Rotterdam, è stata in gran parte distrutta dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale). La cittadina è attraversata da canali e pullula di biciclette e di giovani, credo anche per via dell’università.
L’Aja è una città poliedrica non solo per i grattacieli e gli edifici avveniristici a ridosso di quello che resta del centro storico. Nella stessa città coesistono zone molto eterogenee: dall’elegante quartiere delle ambasciate, situato nei pressi del palazzo Huis ten Bosch, residenza ufficiale della famiglia reale e poco distante dalla Corte Internazionale di Giustizia, con le sue gallerie d’arte e le villette signorili a Scheveningen con la spiaggia, i surfisti, la ruota panoramica (e Simonis che vale una visita per degustare le deliziose aringhe crude).