mercoledì 22 luglio 2020

Palermo

Ci sveglia prima dell’alba il frastuono degli elicotteri bassi sul parcheggio nel quale stazioniamo. Avrei voglia di uscire per vedere che succede ma nel dormiveglia decido di non badarci e riesco a riprendere sonno. Apprenderemo dai media locali che un’operazione della DDA nella notte ha sgominato un clan mafioso che controllava il traffico di stupefacenti nel mandamento di Pagliarelli: svariati arresti e alcuni indagati a piede libero.
Siamo a Palermo: una città il cui presente è, più che altrove, intriso del passato, una città rinata più volte sulle proprie ferite rimarginate, ancora non liberatasi delle contraddizioni che la rendono così ferocemente attraente e viva.
Senza averlo programmato, capitiamo in città il 19 luglio nel ventottesimo anniversario della strage di via D’Amelio. Sono passati quasi trent’anni - è  inquietante e quasi incredibile che sia passato tutto questo tempo - ma Palermo (e non solo) per fortuna conserva vivo il ricordo delle persone che hanno sacrificato la loro vita per il bene comune. Difronte alla Questura è stato allestito un palco dal quale attori, giornalisti e testimoni di quei giorni raccontano quella drammatica estate accompagnati dagli archi di un’orchestra. Si torna al camper continuando a parlare di questa pagina di storia recente: i ragazzi chiedono, vogliono capire.
Abbiamo trascorso tre giorni intensi a Palermo addentrandoci dove non eravamo arrivati tre anni fa, camminando per chilometri nei quartieri del centro storico (Ballarò, La Kalsa, Vucciria, Il Capo, luoghi che ora sappiamo individuare e collocare), parlando con la gente, assaggiando il cibo, immersi negli odori e nel rumore incessante di questa incredibile città.
Domenica all’alba sono andato con Giacomo a correre al Foro Italico attraversando da ovest a est il centro storico per arrivare al mare; era caldissimo già a quell’ora ma è stato straordinario: come sempre, è questo un bellissimo modo di vivere la città, condividendo per un’ora le abitudini di chi ci vive.    
Prima di andarcene abbiamo trascorso mezza giornata a Mondello nella spiaggia (affollatissima) dei palermitani e infine oggi abbiamo salutato la città dal Monte Pellegrino dove c'è il santuario che ospita le spoglie della veneratissima Santa Rosalia.









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