sabato 4 settembre 2021

Coma Cose

 Non sottovalutare mai il ritorno
Verso casa o ciò che chiami tale

Il rientro a casa è sempre diverso e sempre uguale.
Questa volta mi sembra di essere stato via dei mesi non due settimane. Mi disorienta non trovare a fianco delle strade le piste ciclabili, mi pare anche di non ricordare più come funzioni la vita qui. Può sembrare un’esagerazione ma è davvero così, sono anche preoccupato per la ripresa del lavoro: dovrò reimparare tutto.
Credo dipenda da questo anno e mezzo di pandemia che ha congelato le nostre vite. 
Uscire dall’Italia è stato molto diverso che in passato, più simile questa volta a quando da bambino andavo all’estero e il mondo non era ancora così globalizzato. 
C’erano molti meno turisti stranieri, lo stesso approccio alla pandemia, molto diverso tra uno Stato e l’altro, ha forse marcato di più le differenze.
Che altro?
Come sempre ho apprezzato la riconquista degli spazi e delle comodità di casa anche se, devo dire la verità, questa volta in modo meno marcato che in passato (al contrario di Veronica che dice di averlo notato più di altre volte…).
Snoopy è soddisfatto: ha di nuovo la sua cuccia, il rifugio sotto il divano e una vita più consona alla sua età di vecchio animaletto abitudinario.
I ragazzi, nonostante siano dispiaciuti per la fine della vacanza, tutto sommato sono già proiettati ai loro prossimi impegni. 
Insomma si riparte. 
Vorrei ricominciare con una prospettiva nuova e sarà sicuramente così: per quanto breve, il viaggio, il confronto con luoghi e persone distanti lascia sempre una traccia. Basterà seguirla.





giovedì 2 settembre 2021

Tot ziens Nederland!

Ieri sera, dopo cena, Giacomo ha preso la bicicletta e raggiunto Tobi in centro a L'Aja (a circa mezz'ora di strada dal campeggio). Devo ammettere che un po' ero in apprensione ma d'altra parte è grande, anche a casa si muove da anni in bicicletta e sa senz'altro cavarsela (parla inglese meglio di tutti noi). Ha fatto quello che è normale per un suo coetaneo olandese (in effetti, mi ha raccontato che anche Tobi era in bici che usa ogni giorno anche per gli spostamenti di lavoro).
Bici e inglese: mi pare una buona sintesi di questi giorni olandesi.

Abbiamo lasciato da poche ore l’Olanda dopo aver trascorso la giornata a Rotterdam passeggiando dal Willemsbrug a Blaak e da lì all’Erasmusburg tra opere architettoniche d’avanguardia e vascelli restaurati che raccontano la storia di porti lontani. 
In tutti serpeggia un po’ di malinconia per la vacanza che volge al termine. Ci mancheranno questi giorni e anche questa terra in cui iniziavamo ad ambientarci ora che avevamo preso confidenza con le persone e lo stile di vita di qui.
È comunque soltanto un arrivederci: sono pronto a scommettere che ci torneremo presto.
Per il momento, per attenuare la nostalgia, abbiamo fatto scorta dei nostri cibi locali preferiti: formaggi, birra e soprattutto stroopwafels. 

Sono circa dieci anni che viaggiamo in camper. Rileggendo i post più datati di questo blog ripenso ai nostri esordi e a come fossero diverse allora le nostre avventure in camper: negli anni non solo è cambiato il mezzo di trasporto ma anzitutto l’equipaggio. Siamo più esperti, meno esposti agli imprevisti, Giacomo ed Eleonora sono cresciuti, viaggiare con loro è molto più facile ora.
Tutte le vacanze che abbiamo fatto in camper sono però accomunate da un filo rosso che credo sia la curiosità di scoprire nuovi luoghi vivendoli infiltrandoci il più possibile in essi, con uno stile tutto nostro che si è costruito nel tempo.

Ora breve sosta a Broken, piccola città della della Renania Settentrionale-Vestfalia in cui è possibile parcheggiare il camper nei pressi della piscina comunale. Dal sito sembra l’Acquarena di Bressanone: verificheremo di persona.




mercoledì 1 settembre 2021

Delft

Ultima notte in Olanda. Domani visiteremo Rotterdam e poi per la notte ci porteremo in Germania. Da giovedì inizia il viaggio di rientro.
Siamo a Delft, graziosa cittadina universitaria situata tra l’Aja e Rotterdam, famosa per le sue ceramiche blu e per aver dato i natali a Vermeer (il pittore della Ragazza con l’orecchino di perla per intenderci). Le tre città sono vicinissime tanto che formano quasi un unico agglomerato urbano. Questo ci ha permesso di utilizzare il campeggio di Delft come base per visitare la zona (anche considerate le poche alternative in quest’area). Il Gaasper era senza dubbio più bello, immerso nel verde del parco. Il camping in cui ci troviamo ha piazzole più anguste, su cemento ma servizi igienici nuovissimi e puliti e le docce senza gettone che fa un bel po’ di differenza (pollice verso per il wifi che è limitato a pochi megabytes al giorno per piazzola con non più di due apparecchi collegabili).
Tira un vento freddo che, specialmente quando non c’è il sole, ci fa rimpiangere di aver lasciato a casa vestiti più pesanti. Il tempo qui è estremamente variabile - anche in questo l’Olanda sembra l’Inghilterra: domenica, ad esempio, siamo rientrati in campeggio dopo pranzo per riscaldarci un po’ perché improvvisamente si è annuvolato e ha iniziato a piovigginare e il vento gelido penetrava nelle ossa.
Delft è molto bella: il centro storico conserva edifici risalenti al secolo d’oro e alcune chiese gotiche (non è scontato da queste parti: L’Aja, come anche Rotterdam, è stata in gran parte distrutta dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale). La cittadina è attraversata da canali e pullula di biciclette e di giovani, credo anche per via dell’università.
L’Aja è una città poliedrica non solo per i grattacieli e gli edifici avveniristici a ridosso di quello che resta del centro storico. Nella stessa città coesistono zone molto eterogenee: dall’elegante quartiere delle ambasciate, situato nei pressi del palazzo Huis ten Bosch, residenza ufficiale della famiglia reale e poco distante dalla Corte Internazionale di Giustizia, con le sue gallerie d’arte e le villette signorili a Scheveningen con la spiaggia, i surfisti, la ruota panoramica (e Simonis che vale una visita per degustare le deliziose aringhe crude).
È un peccato dover riporre le biciclette e lasciare questi posti. A casa non troveremo le piste ciclabili che hanno qui né i garage per le biciclette ma scommetto che almeno per un po’ la voglia di inforcare la bici per muoverci in città ci resterà attaccata.