A dispetto
del programma iniziale, per il quale a questo punto avremmo dovuto essere sulla
costa ionica del Salento, siamo ancora a Otranto.
Non ce l'abbiamo fatta ad andarcene.
Ieri siamo arrivati fino a Santa Cesarea Terme seguendo la costa, che dopo Otranto si fa più selvaggia e brulla (e passando così da Porto Badisco, approdo di Enea). Ma lì ci siamo fermati. O meglio abbiamo invertito la marcia e siamo tornati indietro.
Non ce l'abbiamo fatta ad andarcene.
Ieri siamo arrivati fino a Santa Cesarea Terme seguendo la costa, che dopo Otranto si fa più selvaggia e brulla (e passando così da Porto Badisco, approdo di Enea). Ma lì ci siamo fermati. O meglio abbiamo invertito la marcia e siamo tornati indietro.
Dev’essere
stata la gita in barca del mattino. A bordo di una barca d’epoca abbiamo
visitato la incantevole costa a nord di Otranto (Grotta Monaca, Mulino d’Acqua, Baia Morrone, Baia dei Turchi, Alimini) e fatto il bagno in un paio di
calette da sogno nell’acqua color smeraldo. Che meraviglia!
Ora siamo
ospiti di un agriturismo 5 km a nord di Otranto (L’Agrumeto) in posizione
strategica sia per la Baia dei Turchi, che si raggiunge in pochi minuti di bicicletta
attraverso la pineta, sia per Otranto dove si può arrivare percorrendo una
pista cicloturistica che attraversa la campagna consentendo di evitare la
provinciale.
Otranto mi
affascina come molte città portuali. Ma c’è qualcosa di particolare che mi
attrae in questa città. Probabilmente la sua storia millenaria, in parte terribile,
ancora leggibile nell’architettura e nella toponomastica . E poi la
luce incredibile di questa città. E la gente cordiale e aperta come chi da
secoli è abituato a ricevere la visita di stranieri.
Riusciremo a lasciarla?
Riusciremo a lasciarla?
Stefano
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