giovedì 29 agosto 2013
29 agosto – Fano. Abbiamo pranzato in mezzo al nulla, poco lontano da Santo Stefano di Sessanio, a 1200 metri, le nuvole a portata di mano, come sfondo la cornice dei Monti della Laga e il massiccio del Gran Sasso d’Italia. Eravamo i padroni delle valli che dominavamo dall’alto spaziando con lo sguardo dalla Piana di Navelli a L’Aquila. Ancora una volta quel senso di libertà regalato dal camper…
Ora scrivo in riva all’Adriatico: siamo a Fano, sulla strada verso casa. In poco meno di tre ore ho svestito il pile e indossato il costume per uno degli ultimi bagni con i bimbi entusiasti, come sempre, del mare. Siamo ospiti di una chiassosa area di sosta (a cui questa volta non abbiamo voluto rinunciare: è impensabile trascorrere un paio di giorni in spiaggia senza disporre delle docce), affollata di bambini e delle relative famigliole che devono aver trascorso qui le vacanze estive. Il chiasso è aggravato dallo sferragliare dei treni che percorrono la linea adriatica che costeggia il mare e delimita da un lato il campeggio.
Dopodomani saremo a casa e si ricomincia. Con un po’ di magone e, mi pare, più ansia del solito. Con meno propositi, quest’anno, per la ripresa. Ma anche con la tentazione di azzerare tutto, di resettare e ripartire con qualcosa di completamente diverso (sarà per questo che oggi a Santo Stefano non smettevo di fotografare portoni?). Col desiderio di alzarmi la mattina e poter godere della vista dalla camera da letto di Acciano. Con la sensazione, nota, che queste tre settimane siano scappate via senza nemmeno il tempo di assaporarle. Con la nostalgia di Veronica e dei bambini con i quali trascorrerò d’ora in avanti, fino alla prossima vacanza, molto meno tempo di quello che vorrei (tempo che trascorrerò invece con persone, per quanto splendide, di gran lunga meno importanti di loro).
Alla prossima.
venerdì 23 agosto 2013
23 agosto - Villetta Barrea. Abbiamo lasciato Pompei e la Campania con la promessa di tornarci presto, magari già durante le prossime vacanze di Natale. Sarebbe stato bello visitare Napoli ( e assaggiare la pizza in una delle pizzerie storiche del centro). Ci sarebbe piaciuto anche salire al cratere del Vesuvio. E poi con la circumvesuviana si può raggiungere la costiera amalfitana ( e da lì, volendo, imbarcarsi per Capri o una delle altre isole del golfo). Ma si tratta di escursioni fuori dal nostro budget per quest'estate perciò le rimandiamo a un'altra occasione ( l'idea di tornarci per Natale mi affascina: il mare d'inverno lo adoro).
Nell'itinerario di ritorno verso Acciano decidiamo di far tappa al parco nazionale d'Abruzzo (anzi, per essere precisi, "parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise") e così impostiamo il navigatore su Pescasseroli. Ci arriviamo da Cassino, percorrendo una strada meravigliosa, soprattutto nell'ultimo tratto quando la strada si addentra in una foresta di aceri e per alcuni chilometri si viaggia nel bel mezzo di un bosco. Pescasseroli invece è una delusione. Il paesino mi pare volersi atteggiare a Cortina d'Ampezzo del parco: ci sono questi turisti molto chic che passeggiano per il centro e la sensazione che ne ho avuto ė di un posto che cerca di essere elitario, esclusivo. Ci sono dovunque divieti: oltre a quelli, prevedibili, riservati ai camper, ė vietato calpestare l'erba nei giardinetti e portarci i cani... In generale, saremmo stati sfortunati, non ritrovo qui quella cordialità meridionale di cui scrivevo in precedenza. Visitiamo il "Centro Natura" del parco nel quale sono ospitati un orso marsicano, una poiana e un lupo oltre ad alcuni cerbiatti che sono stati soccorsi e curati e non possono, almeno per ora, tornare a vivere in libertà. Il prezzo di ingresso (€ 6 gli adulti, € 4 i bambini) è a mio avviso esagerato in relazione a quello che offre il parco. I bambini però sono entusiasti nel vedere da vicino gli animali e passiamo un'ora davvero piacevole.
Ci rechiamo al punto informazioni turistiche, facciamo incetta di mappe e depliants e decidiamo di cercare un posto per pernottare. Non sarà semplice fare campeggio libero qui: i divieti, non solo di campeggio ma anche di sosta e transito per i camper, fioccano ovunque. La mia impressione ė che si utilizzi a volte come pretesto la tutela dell'area naturalistica per convogliare i turisti verso le strutture ricettive a pagamento della zona. Ci dirigiamo verso Opi e da lì seguiamo le indicazioni per la Val Fondillo; raggiungiamo il parcheggio all'ingresso della valle (noto con fastidio che anche l'area picnic annessa è a pagamento) ma i gestori del bar ci avvisano che i camper non possono sostare lì durante la notte: capita, dicono, che arrivi la guardia forestale e nel cuore della notte ti sveglino e ti facciano sloggiare (questo aneddoto continua a turbare Eleonora che, ogni volta che incrociamo un fuoristrada della forestale, li addita come quelli che vanno a svegliare di notte le persone, peraltro va dicendo che anche lei vuole fare quel lavoro da grande). Raggiungiamo quindi Viletta Barrea e, non lontano dal lago, troviamo un parcheggio dove incredibilmente è autorizzata la sosta dei camper. Ci sistemiamo lì, a due passi da un parco giochi e da una suggestiva passeggiata in riva a un torrente lungo la quale si possono incontrare cervi selvatici e dar da mangiare agli asinelli.
Oggi abbiamo fatto una lunga camminata: cinque ore di marcia - i bambini sono stati bravissimi - sulle pendici delle montagne che sovrastano il lago, picnic sotto una quercia secolare a 1200 metri e ritorno passando da Civitella Alfedena, un grazioso paesino di pietre che assomiglia ad Acciano ma questo è stato tutto restaurato e pullula di alberghi e affittacamere.
mercoledì 21 agosto 2013
21 agosto - Pompei. Gli scavi di Pompei sono una metafora di questo Paese malandato. L'area archeologica è straordinaria: la lava e il tempo hanno custodito quasi intatta una intera città romana, con le case decorate da affreschi unici e preziosi mosaici e le strade col selciato ancora scolpito dalle ruote dei carri. Il sito però è ovunque transennato, le case millenarie sono puntellate e imbragate da impalcature che hanno il compito di contenerne la rovina. Le incisioni più preziose sono state protette (tardivamente) da estemporanei pannelli in plexiglass… Paradossalmente, da quando è stato scoperta, l’antica Pompei, sino ad allora conservatasi nei secoli, è in pericolo.
È un vero peccato, l’ennesimo spreco di risorse che sembra essere l’unica eccellenza italiana rimasta.
Nonostante questa malinconia di sottofondo, che mi accompagna passeggiando lungo quelli che un tempo erano i quartieri dell’antica città, sono meravigliato e emozionato nel trovarmi in questo luogo unico al mondo: mi aggiro per le strade della città immaginando chi vi abitava duemila anni fa, canticchiando De Gregori (Baci da Pompei) e mi sembra davvero di aver fatto un salto nel tempo.
Qui abbiamo escluso di fare campeggio libero, perciò stazioniamo nell’area di sosta della famiglia Ametrano. È una piccola proprietà con una ventina di piazzole, camper service, allaccio elettrico, doccia (fredda). Costa 18 euro per 24 ore. Siamo a circa un chilometro dalla basilica, 1,5 km dall’ingresso degli scavi. Il quartiere nel quale ci troviamo, così come altri della periferia di Pompei, è piuttosto degradato e fatiscente: non ci sono in città i cumuli di spazzatura visti in televisione (ma fuori città, lungo le strade è ancora pieno di immondizia). I proprietari dell’area di sosta, come la maggior parte delle persone che abbiamo incontrato, sono straordinariamente gentili e ospitali (riconosco in queste persone la tipica ospitalità dei meridionali, retaggio ed eredità della loro cultura millenaria).
lunedì 19 agosto 2013
19 agosto - Celano.
Di nuovo on the road! Avremmo voluto trascorrere qualche giorno al parco nazionale d’Abruzzo ma il maltempo, previsto da domani, ci costringe a cambiare itinerario.
Abbiamo perciò preso la strada verso la Campania, raggiungendo Celano, un paesino all’estremo sud del parco del Sirente-Velino, dominato da un imponente castello fortificato e famoso per le sue gole: un canyon nostrano, tra i più famosi dell’appennino. L’idea è di lasciare a domattina (col maltempo) la visita del castello e questo pomeriggio, approfittando della bella giornata, addentrarci nelle gole.
Già solo riuscire a trovare il punto di partenza del percorso è stata un’impresa: anche qui mancano del tutto le indicazioni e le informazioni che abbiamo ottenuto dalla gente del paese sono state piuttosto generiche. Così siamo andati per tentativi: prima siamo finiti in un parco adiacente a un elegante hotel (dove Snoopy è stato azzannato da un pastore maremmano: è la terza o quarta volta in una settimana che viene aggredito… proprio simpatico non deve risultare), poi ci siamo incamminati su un tratto di un tracciato per mountain bike, convinti che ci avrebbe portati alla nostra meta, infine, finalmente, abbiamo individuato la stradina che porta al punto di partenza del sentiero. Si tratta di una carrareccia larga un centimetro più del camper: l’ho percorsa pregando che non arrivasse nessuno dalla direzione opposta e …non sono stato esaudito. Tanta fatica non è nemmeno stata premiata dalla soddisfazione della passeggiata: a causa di ripetute frane, un’ordinanza del sindaco di Aielli vieta il transito lungo il percorso. Ci siamo pertanto soltanto affacciati all’ingresso delle gole, che si immaginano già da qui maestose e affascinanti, e poi, a malincuore, siamo tornati al camper.
I bambini sono felici e allegri (ovviamente litigano in continuazione, poi fanno pace e poi ricominciano…). Si godono l’avventura con la spensieratezza e la gioia che solo a quell’età si ha. Pernotteremo nel parcheggio sterrato dell’hotel di cui scrivevo sopra, adiacente alla ferrovia(ho chiesto il permesso al receptionist, non senza imbarazzo nel mettere piede nella hall in abbigliamento da trekking…). Ogni tanto passa il treno: i bambini gli fanno festa e Snoopy lo rincorre abbaiando.
13-17 agosto - Acciano, Sulmona, Bominaco.
Primi giorni ai piedi del Sirente.
Il territorio nel quale ci troviamo, lo avevo già constatato in occasione delle nostre visite precedenti, è autentico e selvaggio. Qui il turismo di massa non è arrivato: i paesi delle valli si ripopolano in estate dei suoi abitanti (e forse dei figli, dei nipoti) che hanno lasciato questa terra alcune decine di anni fa per cercare altrove un lavoro.
Le case di pietra, solo alcune restaurate, vengono riaperte e abitate per alcune settimane, le vie strette e tortuose dei paesi si affollano di automobili (quando ci arrivano…), tutte con targhe diverse: Milano, Roma, Reggio Emilia, Modena, Vicenza… Nei paesi convivono perciò in questi giorni persone provenienti da contesti diversi e devo dire che mi incuriosisce osservare come ciascuno di noi interagisca con gli altri portandosi dietro l’imprinting del luogo di provenienza.
Questa parte dell’Abruzzo, dicevo, è più selvaggia di altre. Il territorio offre innumerevoli possibilità per chi voglia trascorrere del tempo in mezzo alla natura: è possibile passeggiare, a piedi o in bicicletta, per strade di campagna interminabili, in completa solitudine, imbattendosi in chiesette rupestri, antiche fonti …e a volte negli animali selvatici che popolano queste foreste e ci ospitano in estate. Per ora non ci siamo imbattuti in mandrie di cinghiali (che non è infrequente incontrare, specialmente di notte) ma abbiamo già visto alcune volpi sul ciglio della strada rincasando col buio.
A proposito di bicicletta, questa mattina sono andato fino a Beffi con Giacomo: 8 km in totale, l’andata quasi tutta in salita. Giacomo naturalmente, allenato com’è, si arrampicava sulla collina come se nulla fosse e, anzi, era piuttosto sorpreso nel vedermi arrancare dietro di lui: tra trent’anni capirà.
Il giorno di Ferragosto invece abbiamo visitato un autentico tesoro nascosto tra queste valli. A Bominaco, una decina di km da qui, è possibile visitare due straordinarie chiese romaniche, dell’XI sec., meravigliosamente conservate. Una delle due, l’oratorio di San Pellegrino, è internamente decorato con un ciclo di affreschi del XIII secolo come ne ho visti pochi altri. È incredibile: siamo arrivati a questo complesso, unico in Italia, quasi per caso: non c’è alcuna indicazione, se non a pochi km dal paese, che segnali il sito. E dalla rocca soprastante (si tratta in realtà dei resti di un antico castello) si gode una vista mozzafiato.
Avevamo progettato di proseguire da Bominaco in direzione Gran Sasso ma nei pressi de L’Aquila la batteria della cellula del camper ha definitivamente smesso di funzionare. Ieri perciò siamo andati a Castel Sant’Angelo, nei pressi di Pescara, dove fortunatamente abbiamo trovato un’officina aperta e in poco meno di un’ora ci hanno installato una nuova batteria, altamente performante, così almeno ci hanno garantito. Pomeriggio al mare nella bella oasi di Torre di Cerrano (a pochi km dall’uscita di Atri-Pineto sull’A14) e rientro per cena, giusto in tempo per danzare sulle note dell’orchestra Harmony che nel frattempo aveva preso possesso della piazza del paese!
12 agosto - Acciano.
Di nuovo in marcia, destinazione Acciano.
L’autostrada è leggermente più trafficata e i lavori in corso per la costruzione della terza corsia da Rimini in poi rendono la guida poco rilassante.
Ci fermiamo per pranzo dopo Pescara nella prima area di servizio della A25.
Nel primo pomeriggio eccoci arrivati!
La splendida giornata rende ancora più suggestiva la vista del paese, arrampicato sulla collina e circondato dai monti del Sirente Velino.
In paese fervono i preparativi per la festa del prossimo fine settimana: nella piazza principale stanno montando un palco e Silvana ha già proposto a Eleonora di partecipare alle sfilate di moda!
La gente vive in piazza, “comunitariamente”, tutti sono socievoli ed estroversi in modo inusuale per noi.
11 agosto 2013 – Vacanze!
Finalmente un po’ di riposo!
Come tutti gli anni, arrivo in apnea alle vacanze estive, impegnato al lavoro fino all’ultimo minuto prima della partenza. Così poi non è semplice rallentare e liberare la mente…
Quest’anno andiamo ad Acciano in Abruzzo, dove alloggeremo nella casa dei genitori di Veronica, ma non rinunciamo al camper che ci consente di fare già del viaggio verso l’Abruzzo una vacanza e che ci permetterà qualche escursione low cost nei dintorni …e non solo (abbiamo molte idee ma nulla di troppo definito: vedremo di giorno in giorno, il bello del camper è anche questo!).
Partiamo in tarda mattinata. Pranzo in autostrada, a Ferrara e già il primo imprevisto. Tanto per cambiare per via della batteria dell’abitacolo: sembra sia completamente scarica. La cosa sospetta è che abbiamo già percorso alcune centinaia di chilometri e sembra non essersi ricaricata. L’esperienza ci dice di non disperare: mal che vada cercheremo un’area di sosta con allaccio elettrico. Controllo il fusibile nel vano motore (quello sostituito l’anno scorso in Spagna) ed è a posto… Inizio a pensare che la batteria sia vecchia e acciaccata e vada ormai sostituita.
Dopo pranzo facciamo ancora un po’ di strada e in occasione del rifornimento carburante controlliamo la carica: sembra si sia ricaricata. Giacomo mi fa notare però che azionando la pompa dell’acqua il livello della batteria scende di colpo. Un altro indizio…
Le strade, a dispetto del week end da bollino rosso, sono quasi deserte! Alle 5 del pomeriggio arriviamo a Gradara, prima tappa del nostro viaggio. Lasciamo il camper nell’area di sosta all’ingresso del paese e ci incamminiamo verso le mura fortificate. In paese c’è una festa medievale perciò non è consentito l’ingresso se non pagando un biglietto (10 euro a testa, per gli adulti). La cosa mi irrita: capisco che si paghi per la festa ma non mi sembra corretto impedire a chi vuole visitare il borgo, che ovviamente è pubblico, di farlo se non a pagamento!
I romagnoli – ammesso che tali siano i gradaresi – sono però davvero cordiali e molto simpatici.
Terminata la visita del paese ci dirigiamo verso l’area di sosta di Vallugola nei pressi di Gabicce Mare, dotata di allaccio elettrico, per il pernottamento.
L’area di sosta è molto bella (e i gestori, anche qui, gentilissimi): immersa nel verde e praticamente fronte mare! Per essere la settimana di ferragosto, è incredibilmente poco affollata.
Passeggiata in riva al mare, cena e nanna.
mercoledì 1 maggio 2013
Viaggio del compleanno di Eleonora (dal 25/04 al 28/04/2013)
E come dire?
Eccoci di nuovo qui,davanti a un piatto caldo di pastasciutta,dopo una biciclettata di 8KM fino alla stazione di Mostizzolo e un altro KM fino all’area di sosta che è bellissima. C’è un piccolo parco giochi,WC,un fiume dove molte persone vanno con le guide della società XRAFT a fare rafting,dei barbecue a servizio gratuito,il ” carico scarico“ per campers e qualche tavolino per pic-nic.
Proprio oggi siamo arrivati all’area di sosta con la pista ciclabile, ma fare una scampagnata in bicicletta secondo voi è facile? La risposta per quella che abbiamo fatto noi è di sicuro NO! Vi starete chiedendo perché giusto? Be’ prima di tutto all’inizio c’era un cartello:
ASSURDO, COMPLETAMENTE ASSURDO: SE È PER LA FAMIGLIA PERCHÉ È DIFFICILE?
Era difficile nel senso che è fatta apposta per gli adulti e le mounten bike perché ci sono molte salite e molte discese anche ripide!
26/04/2013
Il ventisei,oggi,è il compleanno di Eleonora e al posto della torta di compleanno dopo pranzo c’è la ”viennetta di compleanno“ ora stiamo andando a Bressanone e visto che c’è brutto tempo andremo a farci un bagno all’Acquarena anche se in autostrada c’è capitato un imprevisto: il camper è stato spostato dall’aria ed è stato spinto contro il guard rile e si è staccata la guarnizione della porta che in realtà era già un po’ difettosa ma abbiamo comunque sentito un gran botto e ci è venuto un colpo al cuore ma abbiamo dovuto proseguire per 100Mt prima di fermarci in una sosta in autostrada dietro un camion dove abbiamo scoperto che era la guarnizione ma dal botto fino a che l’abbiamo scoperto in camper c’era silenzio e paura anche perché pensavamo fosse il porta bici a cui per non farli prendere la pioggia gli abbiamo messo un telo e fissato con uno spago.
IO HO AVUTO UN COLPO AL CUORE!!!


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