Bastano due
giorni per perdere la cognizione del tempo (e a volte addirittura dello
spazio).
Viaggiando in camper succede sempre: è un po’
lo stesso di quando da bambini si giocava a mosca cieca e, dopo averti bendato,
ti facevano girare su te stesso per tre o quattro volte: finiva che non capivi più dov’eri… Più o meno la stessa
sensazione.
Ieri (ma
davvero era solo ieri?) eravamo in Abruzzo, a due passi da Vasto, nel deserto
della campagna che domina e confina con l’azzurro-turchese del mare
sottostante. Ettari di vigneti e campi di ortaggi fino all’orizzonte che qui è
la costa a strapiombo sull’adriatico.
L’Oasi Punta
Aderci è un bel agricampeggio, curato: qualche piazzola per i camper, un prato
all’inglese per le tende nel quale gli ulivi (ciascuno con una propria
lanterna) fanno da segnaposto, il parco giochi, una braceria… Si accede al mare
attraverso le vigne; la spiaggia è selvaggia e sassosa ma non ha vinto i
bambini troppo ansiosi di tuffarsi in acqua in equilibrio precario tra le
pietre del fondale e le onde del mare agitato.
Da Vasto
siamo ripartiti ieri pomeriggio (ma davvero era solo ieri?) e finalmente eccoci
in Puglia! Ci si arriva attraverso un tratto di autostrada che sembra attraversare
un giardino: ai lati cespugli di oleandro in fiore e intorno ulivi e querce.
Prima tappa Monte
Sant’Angelo sulla via sacra longobardorum, deviazione obbligatoria (visitandum est) per i pellegrini di ogni
tempo da quando nel V secolo l’arcangelo Michele apparve al vescovo di Siponto.
Il santuario,
eretto dai Longobardi, racconta di una devozione millenaria tuttora leggibile
nei bassorilievi, nelle nicchie nascoste del percorso tortuoso che scende alla
grotta del miracolo, nelle colonne consumate dalle mani dei pellegrini. Ma viva
ancora oggi: ieri, in occasione della visita della statua della Madonna di Fatima,
il santuario era affollato all’inverosimile di pellegrini mariani che
salutavano la Vergine protettrice di Giovanni Paolo II.
Dal Gargano
abbiamo raggiunto Trani per la notte che abbiamo trascorso di fronte al
castello svevo e dove stamattina abbiamo ammirato la stupenda cattedrale
romanica.
Tappa a
Ostuni nel pomeriggio e finalmente attraverso una distesa, come un mare, di
ulivi …il Salento.
Stefano
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