sabato 29 agosto 2015

Padola

Padola profuma di legno e nelle giornate terse di sole è bella e trasparente come l'infanzia. Ho trascorso qui pochi anni che però si sono impressi indelebili nel mio animo di bambino. Quello che viviamo nella fanciullezza ce lo portiamo dentro per tutta la vita e diventa la nostra parte più profonda e più intima quasi che in quel momento siamo ancora impressionabili, forgiabili e poi, un poco alla volta, lo diventiamo sempre meno per via della corazza che si forma negli anni.
Ma ogni adulto, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, è stato un bambino anche se spesso non se lo ricorda.
Non me la ricordavo così bella Padola incoronata dalle montagne e le valli alberate.
Mi ricordo però con la stessa meraviglia la maestra Marisa e la prima elementare, la mia casa davanti al torrente, la strada per andare a prendere il latte con il contenitore in latta, il campo militare e le marmellate che ci regalavano e la festa degli alberi.
Doriguzzi. Ho rivisto prima una casa vicina alla mia, una palazzina liberty che trovavo misteriosa e affascinante a 6 anni; mi sono ricordato del nome sul campanello, altrettanto misterioso, Doriguzzi. Si chiama ancora così.