Padola profuma di legno e nelle giornate terse di sole è bella e trasparente
come l'infanzia. Ho trascorso qui pochi anni che però si sono impressi
indelebili nel mio animo di bambino. Quello che viviamo nella fanciullezza ce lo
portiamo dentro per tutta la vita e diventa la nostra parte più profonda e più
intima quasi che in quel momento siamo ancora impressionabili, forgiabili e poi,
un poco alla volta, lo diventiamo sempre meno per via della corazza che si forma
negli anni.
Ma ogni adulto, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, è stato
un bambino anche se spesso non se lo ricorda.
Non me la ricordavo così bella
Padola incoronata dalle montagne e le valli alberate.
Mi ricordo però con la
stessa meraviglia la maestra Marisa e la prima elementare, la mia casa davanti
al torrente, la strada per andare a prendere il latte con il contenitore in
latta, il campo militare e le marmellate che ci regalavano e la festa degli
alberi.
Doriguzzi. Ho rivisto prima una casa vicina alla mia, una palazzina
liberty che trovavo misteriosa e affascinante a 6 anni; mi sono ricordato del
nome sul campanello, altrettanto misterioso, Doriguzzi. Si chiama ancora
così.